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La protesta degli allevatori arriva in Calabria dove il foraggio è più caro, latte versato in strada

Calabria

La protesta degli allevatori arriva in Calabria dove il foraggio è più caro, latte versato in strada

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“Ci avete già munto abbastanza” la contestazione muove dalla Sardegna alla Calabria dove da due giorni sono attive le proteste. Dopo aver versato il latte sulla statale 106 i manifestanti hanno iniziato a distribuire gratis i propri prodotti

 

CROTONE – Dalla Sardegna alla Calabria per chiedere dignità. Con campanacci e mezzi agricoli circa cento allevatori arrivati da tutta la regione hanno partecipato questa mattina a Crotone, alla manifestazione indetta dall’Associazione regionale allevatori della Calabria. Provenienti soprattutto da Isola Capo Rizzuto e Cutro, dove sono presenti numerose aziende zootecniche specializzate nell’allevamento di pecore della Calabria, i pastori si sono radunati all’ingresso di Crotone, versando in strada il latte contenuto in una ventina di bidoni. Poi i manifestanti in corteo insieme agli studenti dell’Istituto Agrario di Cutro con uno striscione con su scritto “Ci avete già munto abbastanza” hanno attraversato le vie del centro città protestando con forza sia davanti al Palazzo della Provincia sia in piazza della Resistenza nei confronti del Comune di Crotone dove una delegazione è stata ricevuta dai rappresentanti istituzionali. “Non riusciamo più a vivere. Siamo in una situazione se non alla pari anche peggio della Sardegna – ha detto Raffaele Portaro presidente di Ara Calabria -. Dalle industrie di trasformazione il latte ci viene pagato da 65 a 70 centesimi al litro Iva compresa, ma se il prezzo non arriva ad un euro le aziende non sono in grado di soddisfare le esigenze dell’impresa.

 

 

 

Basta pensare al costo del foraggio che in Calabria è più alto rispetto al resto d’Italia per via dei costi di trasporto. Chiediamo l’istituzione di un tavolo tecnico per stabilire il valore reale sia alla produzione sia alla trasformazione per portare un utile reale a tutta la filiera”. Fonte di contestazione anche le difficoltà nel vendere la carne che a causa di scarsi controlli viene acquistata all’estero e venduta sotto costo. Per questo motivo il cordone di allevatori ha inscenato un presidio di solidarietà alle porte di una macelleria che acquista solo prodotti locali. Ieri mattina invece gli allevatori hanno creato un presidio sulla statale statale 106 all’altezza del bivio per la frazione Papnice chiedendo un tavolo tecnico con esperti e non politici. Dopo aver versato pochi litri sull’asfalto hanno distribuito gratis i loro prodotti. Durante la contestazioni hanno denunciato il dramma che vivono le attività zootecniche e casearie a causa degli alti costi dell’acqua, del metano, del mangime, degli sgravi fiscali non sufficienti e del basso prezzo al quale sono costretti a vendere i loro prodotti a causa dell’invasione indiscriminata dei mercati esteri. Durante la manifestazione sono state espresse richieste precise: agevolazioni bancarie, riduzione della burocrazia e una politica diversa per il prezzo del grano. Il gruppo cui portavoce Leopoldo Fazzolari ha chiarito di voler seguire l’esempio dei pastori sardi ha poi attraversato in corteo la statale jonica. La Calabria prende così posizione nella lotta per l’adeguamento del prezzo del latte in un territorio, quello crotonese, che conta 919 allevamenti, 62.0000 ovini con una produzione annua di latte di circa 6 milioni di litri.

 

 

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