Site icon quicosenza

Oltre 100mila euro di multe per aver difeso la Presila dai rifiuti, manifestanti si oppongono

Discarica celico accesso camion 1 1

Grazie alla generosità dei cittadini è stato possibile raccogliere i fondi necessari ad opporsi ai provvedimenti volti a ‘punire’ chi ha contestato gli sversamenti nella discarica di Celico. Tra gli attivisti sanzionati anche una ragazza deceduta nei mesi scorsi

 

SPEZZANO SILA (CS) – Ad alcuni sono stati notificati prima, ad altri in un secondo momento. In totale sono 42 i provvedimenti sanzionatori contro i cittadini che l’8 marzo 2014  hanno protestato in contrada San Nicola bloccando i camion che intendevano sversare nella discarica di Celico. Duemila e cinquecento euro di sanzione amministrativa per ciascuno dei manifestanti che quella mattina aveva raggiunto la strada che porta all’impianto Mi.Ga. della famiglia Vrenna di Crotone. In totale 105mila euro che dovrebbero pagare per aver contestato una pratica che violava le norme nazionali e comunitarie in materia di smaltimento rifiuti, costringendo la Regione Calabria ad imporre il rispetto della legge anche in Presila. Una battaglia ancora in essere che vede il Comitato Ambientale Presilano impegnato nel denunciare tutte le irregolarità della discarica accusata di essere una bomba ecologica alle porte del Parco Nazionale della Sila. Un impianto di cui hanno segnalato, documentandone le ‘vergogne’, tutte le anomalie (tra cui la violazione della distanza minima dalle abitazioni e il transito dei camion su una strada privata costruita senza permessi) chiedendo a più riprese il ritiro dell’Autorizzazione Integrale Ambientale. Un appello accorato a cui la Regione Calabria ha risposto ignorando le richieste di residenti e ambientalisti, preoccupati dai cattivi odori e dalla mancanza di certezze sui materiali sversati in contrada San Nicola, e rinnovando per altri 10 anni l’autorizzazione. Tra le persone multate c’è anche una ragazza che è deceduta nei mesi scorsi e che si era battuta per scongiurare ulteriori sversamenti di ‘veleni’ nella Presila cosentina.

 

 

Tra ieri e oggi sono circa 30 i ricorsi presentati dal collegio difensivo dei manifestanti al Giudice di Pace di Spezzano Sila che verosimilmente discuterà insieme tutti i 42 provvedimenti emessi. Per le spese da sostenere al fine di impugnare le sanzioni, circa 150 euro a cranio (per marche da bollo, contributo unificato e fotocopie), è stata in queste settimane lanciata una campagna di raccolta fondi che ha riscosso un notevole successo e ha consentito di raggiungere quasi l’intera cifra necessaria. L’intera cittadinanza ha infatti mostrato la propria generosità e solidarietà nei confronti di quelle persone che in prima linea si sono battute e continuano a battersi per difendere il diritto alla salute della comunità e del territorio. Per gestire le pratiche è stata costituita una segreteria attraverso cui far confluire i documenti dei 36 manifestanti che hanno scelto di opporsi in maniera coesa a multe ritenute ingiuste e meramente oppressive avvalendosi della consulenza del collegio difensivo formato dagli avvocati: Rocco Prestera, Emilia Francesca Aceto, Damiano Ferraro, Daniela Turco, Patricia Polillo, Assunta De Rose, Anna Greco, Emma Orrico, Giovanni Cadavero e Fernando De Donato. Sta a loro dimostrare, attraverso il fascicolo di oltre 120 pagine presentato per ogni manifestante multato, come le sanzioni amministrative comminate siano illegittime e infondate. Si attende ora la pronuncia del Giudice di Pace chiamato a stabilire se effettivamente gli attivisti abbiano intralciato il regolare transito dei mezzi, senza motivo, o meno. In quei giorni infatti anche se la Mi. Ga. dichiarò di aver sospeso le attività della discarica a causa delle proteste, in realtà l’accesso dei mezzi all’impianto era bloccato a causa di lavori in corso sulla statale 107 da parte dell’Anas.

 

https://quicosenza.it/news/le-notizie-dell-area-urbana-di-cosenza/cosenza/278528-oltre-centomila-euro-di-multe-per-aver-difeso-la-presila-dai-veleni

Exit mobile version