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Volantino ‘offensivo’ corretto dai coetanei dei giovani leghisti: «Restate in silenzio è meglio»

Calabria

Volantino ‘offensivo’ corretto dai coetanei dei giovani leghisti: «Restate in silenzio è meglio»

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Turbine di polemiche dopo un discutibile messaggio antifemminista scritto dal gruppo dei leghisti crotonesi. A porvi rimedio dei ragazzi che hanno riscritto il volantino invitando i loro coetanei al silenzio

 

CROTONE – Si annuncia un 8 marzo ‘colorato’ a Crotone. I giovani leghisti hanno annunciato di voler distribuire il controverso volantino accusato di offendere le donne in centro città domani, mentre il gruppo di giovani del PD Millennials ha già pronte le copie da distribuire per difendere l’universo femminile. Si tratta di un contro volantino “corretto” e un invito: “La prossima volta restate in silenzio, che è meglio!”. E’ l’iniziativa presa dai millennials per rispondere ai giovani leghisti crotonesi che sulla loro pagina Facebook hanno pubblicato il volantino della Lega di Crotone in occasione della festa della donna in cui, rispondendo alla domanda “chi offende la dignità della donna”, i leghisti danno una serie di risposte dalle quali, affermano i millennials “sembra uscir fuori l’immagine di una donna medievale”. “Cari giovani leghisti, nostri coetanei, ci sembra giusto rimandarvi il volantino con le dovute correzioni!” scrivono ancora in una nota. E poi il contro volantino, in cui, rispondendo alla stessa domanda della Lega, i millennials, scrivono, replicando punto su punto, “Chi lotta contro la libertà di scelta della donna di fare del suo corpo ciò che vuole; chi è contro le proposte di legge che permettono ad una donna di vivere con la sua compagna; chi non vuole che le donne abbiano una retribuzione pari a quella degli uomini; chi nega il diritto ad una donna di essere libera di decidere per sé come ogni altro essere umano; chi pensa che la donna debba essere relegata alle occupazioni domestiche; chi invece di occuparsi del tema del ‘femminicidio’ lo sfrutta per una propaganda strumentale contro l’immigrazione”.

LE RAGIONI DEI COETANEI DEI LEGHISTI

«Domani 8 marzo si celebra la giornata internazionale della donna e tra le varie iniziative, oltre che al gentile omaggio di Trenitalia di una caramella a limone a tutte le passeggere che viaggiano sui treni Frecciarossa, i giovani della Lega Salvini Premier di Crotone hanno pensato di postare sul loro profilo Facebook un volantino in cui vi sono descritte tutte quelle cose che se dette/fatte offendono la dignità della donna. Idea nobile peccato che da questo volantino sembra uscir fuori l’immagine di una donna medievale.

 

Per i giovani militanti della Lega ad offendere la dignità della donna sarebbe chi:

Promuove iniziative favorevoli alla vergognosa e ignominiosa pratica dell’utero in affitto.
Sostituisce i termini “mamma e papà” con “genitore 1 e genitore 2”.
Ritiene che la donna abbia bisogno di “quote rosa” per dimostrare il proprio valore.
Sostiene una cultura politica che rivendica una sempre più marcata e assoluta autodeterminazione della donna.
Contrasta il ruolo naturale della donna volto alla promozione e al sostegno della vita e della famiglia.
Strumentalizza la donna per finalità meramente ideologiche” al solo scopo “di fare la rivoluzione”.
Alla fine del volantino inoltre si dice che “la donna ha una grande missione sociale da compiere per il futuro e la sopravvivenza della nostra nazione”.

Crediamo che questo manifesto sia profondamente sessista. Non vogliamo che proprio domani sia questo volantino a celebrare la donna e così proveremo a ribattere ognuna di queste affermazioni qui in seguito, rivolgendoci in particolar modo a quei nostri coetanei a Crotone che questo manifesto l’hanno scritto, sperando che ci comprendano. Innanzitutto la pratica di surrogazione di maternità o dell’utero in affitto viene pratica con il consenso della donna, quindi non si verifica nessuna forma di violenza che vada inficiare la sua dignità piuttosto sarebbe stato più coretto dire: “chi lotta contro la libertà di scelta della donna di fare del suo corpo ciò che vuole”. Riferendosi alla nomina di “genitore 1 e 2” si capisce chiaramente che vi sia un riferimento alle donne che scelgono di vivere insieme ad altre donne, si intende discriminare la loro convivenza perché secondo questi tradizionalisti una famiglia non può essere costituita da due donne, da due uomini, perché costoro non hanno ancora capito che l’amore non ha delle regole, leggi specifiche ma è libero, incondizionato, puro e può essere diretto anche in una persona del medesimo sesso.

A nostro parere quindi sarebbe stato più coretto dire: “chi è contro le proposte di legge che sostengono che una donna non possa vivere con la sua compagna”. Per quanto riguarda la terza affermazione bisogna prima capire cosa sono le quote rosa: in passato dal Parlamento è stata approvata una legge che prevedeva che dal 2012 i Cda delle aziende pubbliche e quotate in borsa dovevano essere composte per un quinto da donne. Questa legge è stata necessaria perché nel campo lavorativo, dopo tutto quello che ha dovuto subire la donna nei secoli, ancora non aveva una pari possibilità lavorativa in una società che tendeva ad assumere atteggiamenti maschilisti nella pratica quotidiana quindi sarebbe stato più giusto scrivere: “chi non vuole che le donne abbiamo una retribuzione pari a quella degli uomini”. Successivamente hanno scritto che la donna non può prendere le sue scelte, non può decidere per sé ma deve sottostare sempre a una decisione presa da altri per il conto suo.

Dopo secoli e secoli è giunto il momento di dire basta, a chi pensa che la donna non sia in grado di utilizzare la propria testa, a chi si crede “autorizzato” a decidere per una donna e quindi: “chi nega il diritto ad una donna di essere libera di decidere per sé come ogni altro essere umano”. Nella quinta frase di questo volantino viene affermato che i compiti della donna sono quelli di occuparsi della sua famiglia, essere una buona madre e limitarsi a questo, ma secondo quale principio una donna non può avere il diritto di farsi una carriera lavorativa? “chi pensa che la donna debba essere relegata alle occupazioni domestiche”. E infine vi è questa “strumentalizzazione” che senza dubbio c’è però credo che abbiamo sbagliato a esprimere il concetto: “chi strumentalizza la donna ricordando sulla propria pagina Facebook gli stupri fatti dagli exstracomunitari”. Forse si sono dimenticati che prima di condannare la persona bisogna condannare il gesto che è sbagliato in sé».

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https://quicosenza.it/news/calabria/281441-8-marzo-la-lega-di-crotone-insiste-avere-un-figlio-gay-non-sarebbe-una-gioia

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