Calabria
Crotone, Omicidio: il Questore chiude 10 giorni bar e hotel
Nell’albergo era stata nascosta pistola usata per l’assassinio di Stefano D’Arca, di 54 anni, avvenuto il 7 marzo scorso
CROTONE – Il questore di Crotone, Massimo Gambino, ha emesso un provvedimento di chiusura per dieci giorni del Bar Moka e dell’Hotel Concordia, ubicati nel centro cittadino. La chiusura รจ stata disposta in relazione all’omicidio di Stefano D’Arca, di 54 anni, avvenuto nella tarda serata del 7 marzo scorso. Il “Bar Moka” รฉ il locale davanti al quale fu commesso l’omicidio di D’Arca, mentre nell’Hotel Concordia, secondo quanto riferisce un comunicato della Questura, fu nascosta la pistola utilizzata per compiere l’omicidio.
L’assassinio di Stefano D’Arca, per il quale la Squadra mobile di Crotone ha arrestato Francesco Pezziniti, di 77 anni, e Giuseppe Cortese, di 29, nonno e nipote, che reagirono ad un comportamento incontrollato della vittima, che senza alcun motivo si era abbandonato ad atti di danneggiamento all’interno del bar, gestito da Cortese, “ha destato – รฉ detto nella nota stampa della Questura – un grave allarme sociale, con ricadute negative sull’ordine e la sicurezza pubblica, sia per la virulenza dell’episodio che per la notorietร delle attivitร commerciali in cui รจ maturata la violenta morte. Per tali motivi, trattandosi di luoghi in cui insistono varie attivitร commerciali e dove si svolge la movida serale, il Questore di Crotone ha emesso il provvedimento di chiusura”.
CORTESE DAL CARCERE AI DOMICILIARI
Il Tribunale del riesame di Catanzaro ha concesso gli arresti domiciliari a Giuseppe Cortese, di 29 anni, di Crotone, coinvolto nell’omicidio di Stefano D’Arca, di 54 anni, avvenuto il 7 marzo scorso in via Regina Margherita, nei pressi del bar del quale lo stesso giovane รจ titolare. Cortese รจ accusato di concorso nell’omicidio di D’Arca insieme al nonno Francesco Pezziniti, di 77 anni, anche lui ai domiciliari, che ha detto di aver materialmente sparato contro D’Arca dopo aver preso la pistola dalle mani del nipote. Il Tribunale del riesame di Catanzaro cosรฌ ha parzialmente accolto la richiesta dei difensori del 29enne che per lui avevano chiesto la scarcerazione proprio sulla base dell’affermazione del congiunto.
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