Sulla base del grave impianto accusatorio, il Gip ha sostituito nei confronti dell’uomo la precedente misura del divieto di avvicinamento
CASSANO – I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato un cassanese di 43 anni. Per lui è scattata la misura cautelare personale detentiva degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Castrovillari, in relazione ai reati di violenza sessuale ed atti persecutori, in aggravamento della precedente misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa, disposta nell’aprile scorso.
L’uomo era già indagato per i reati di violenza sessuale e stalking per fatti accaduti nei mesi scorsi fra Villapiana e Cassano all’Ionio.
Ma non si è rassegnato ed ha continuato a perseguitare la donna, violando sistematicamente le prescrizioni imposte dalla precedente ordinanza. I militari della Tenenza, infatti, avevano potuto constatare come nel breve periodo trascorso dall’applicazione della precedente misura, l’uomo avesse continuato a comunicare con la donna, tempestandola di messaggi e chiamate, anche in forma anonima, nonché a proferirle minacce di inaudita gravità. Ma tale escalation di atti era sfociata anche in gesti di estrema violenza, tanto da arrivare a distruggere lo specchietto retrovisore della macchina della vittima, a seguirla fino davanti la scuola frequentata dalla figlia ed infine a lasciare per il centro cassanese manifesti e volantini dal contenuto offensivo nei confronti della donna.
La successione degli eventi, rilevati in maniera inconfutabile dai Carabinieri sia mediante l’acquisizione dei tabulati telefonici e dei messaggi inviati, che tramite la visione di diversi impianti di videosorveglianza che riprendevano l’uomo durante le sue azioni, caratterizzata dalla progressione delle condotte verso una sempre maggiore gravità, evidenziava la totale indifferenza dell’indagato verso i provvedimenti, l’insofferenza nei confronti di ogni vincolo e di una sicurezza verso l’impunità per le condotte tenute.
Sulla base del grave impianto accusatorio, il Gip ha sostituito nei confronti dell’uomo la precedente misura del divieto di avvicinamento, con quella maggiormente afflittiva degli arresti domiciliari, eseguita dai Carabinieri.
