Archivio Storico News
Sfratto a via Panebianco intervengono le forze dell’ordine
COSENZA – Edificio militarizzato per lo sgombero di una donna con minore.
Dalle 9.30 di stamane le forze dell’ordine, circa quindici unità tra carabinieri, agenti di polizia e Digos, hanno presidiato l’appartamento di una famiglia sotto sfratto. L’intervento del collettivo Prendocasa ha permesso di mediare i tesi rapporti tra l’affittuaria e il proprietario dell’immobile ottenendo dall’ufficiale giudiziario una proroga di due mesi. Sino a fine settembre la giovane lavoratrice di nazionalità italiana, ma originaria del Marocco, potrà rimanere con il proprio figlio di cinque anni e l’anziana madre nell’appartamento, poi potrebbe finire in strada. La vicenda si inserisce in un quadro più ampio che vede Cosenza come una città “priva di politiche d’accoglienza per i migranti” come afferma un portavoce di Prendocasa. Tra gli elenchi degli sfratti per morosità però non risultano esservi solo migranti. Anzi. La morsa della crisi pare abbia incrementato vertiginosamente le morosità dei cosentini in affitto. “Ogni giorno ai nostri sportelli – spiegano dal collettivo Prendocasa – si rivolge un numero sempre maggiore di cittadini che non riescono più a pagare l’affitto e rischiano di essere sbattuti in strada. Il problema è che a fronte di una crescente richiesta di alloggi non vi sono risposte da parte delle istituzioni. E’ dal 2005 che non si assegnano alloggi. All’ultima graduatoria del 2010 il Comune ammise di non avere alcun alloggio da assegnare ai beneficiari. Eppure a fronte degli 800 sfratti previsti nel cosentino per i prossimi mesi avremo oltre 500 palazzi vuoti che potrebbero soddisfare il fabbisogno di oltre 20.000 persone. Il fatto è che le case popolari a Cosenza si assegnano solo per ‘amicizia’, il tutto asseconda meccanismi meramente clientelari ed assistenziali”. A testimoniare le assegnazioni ‘superficiali’ degli alloggi l’inchiesta che portò all’arresto di Oscar Fuoco. Il funzionario dell’ATERP fu arrestato insieme a cinque colleghi, due dipendenti comunali ed altrettanti imprenditori edili con l’accusa di assolvere alle richieste della criminalità organizzata per l’assegnazione degli appartamenti. L’emergenza abitativa in città pesa come una spada di Damocle sulla testa di Occhiuto che dovrà, entro l’inverno, attivare iniziative per impedire che decine di famiglie con minori siano costrette a trascorrere il Natale all’addiaccio.



Social