Cosenza
Omicidio Bruni, Foggetti e Bruzzese in aula. Riserva da sciogliere sul nuovo pentito Celestino
Processo di secondo grado per Francesco Patitucci condannato a 30 anni e Roberto Porcaro, invece, assolto. In aula si presenteranno i pentiti Adolfo Foggetti e Franco Bruzzese
COSENZA – La corte d’Assise d’Appello ha ammesso la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale disponendo l’audizione dei collaboratori di giustizia Adolfo Foggetti e Franco Bruzzese. Questa mattina il procuratore generale Sforza ha chiesto di sentire il nuovo collaboratore di giustizia Celestino Abruzzese detto “micetto”, chiedendo l’acquisizione di alcuni verbali e il suo esame. La Corte si è riservata sull’esame di Abruzzese. Francesco Patitucci difeso dagli avvocati Marcello Manna e Luigi Gullo, dopo la dura condanna inflitta dalla Corte d’Assise, aveva presentato ricorso. Allo stesso modo per l’assoluzione di Roberto Porcaro difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Sergio Rotundo la Distrettuale si era opposta presentando ricorso. La Procura aveva chiesto l’ergastolo, ma i giudici hanno deciso diversamente.
Ufficialmente “Micetto” si pente il 10 dicembre scorso, ufficiosamente non si sa. Di certo la decisione di diventare collaboratore di giustizia insieme alla compagna avviene subito dopo la condanna definitiva in terzo grado degli Ermellini alla pena detentiva di 13 anni e 4 mesi lo scorso 30 ottobre. Dieci anni di carcere per la compagna. Celestino Abruzzese sarebbe considerato dagli inquirenti il boss dell’organizzazione dello spaccio di droga nel centro storico. La coppia fu arrestata nel 2015 e ritenuta secondo le indagini di allora, a capo di “un’associazione a delinquere che collabora con l’organizzazione di Cassano allo Jonio per il commercio di armi, eroina, cocaina, hashish e marijuana. La capillare presenza tra i vicoli di Cosenza Vecchia era garantita grazie ad un piccolissimo esercito di pusher pagati, secondo gli inquirenti, mensilmente con ‘stipendi’ di circa 400/500 euro”.
La famiglia di Celestino si dissocia dalla scelta del figlio e lo comunica attraverso una lettera:
“I fratelli e la sorella, il padre e la madre di Abbruzzese Celestino apprendono, dalle testate giornalistiche online locali, che il predetto congiunto è divenuto collaboratore di giustizia.
Gli scriventi si dissociano totalmente da tale scelta che tra l’altro neppure comprendono atteso che lo stesso è stato già processato e condannato per vicende legate allo spaccio di sostanze stupefacenti e che i fatti da dichiarare riguarderebbero un processo già finito per lui e per gli altri.
Gli scriventi fanno presente che da oltre due anni non intrattengono rapporti con il congiunto e con l’attuale moglie per liti familiari che nascevano soprattutto dal fatto che la moglie non ci ha mai sopportato ed il marito ha sempre preso le sue difese”.
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