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Medici di famiglia: bene la riorganizzazione ma servono 6 milioni di euro

Calabria

Medici di famiglia: bene la riorganizzazione ma servono 6 milioni di euro

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Medico dottore 1

La riorganizzazione della medicina generale calabrese convince, ma senza risorse finanziarie è destinata a rimanere sulla carta. Il consigliere regionale Gallo sollecita giunta regionale e Ufficio del Commissario

 

CATANZARO –  Gianluca Gallo chiede alla Regione di attivarsi, attraverso il Dipartimento Salute, ed all’Ufficio del Commissario per rientro dal debito sanitario per dar corso ai provvedimenti necessari. «Con l’accordo integrativo regionale del 2018 ed il successivo decreto commissariale – ricorda il capogruppo della Cdl – è stata ridisegnata la medicina territoriale, con la costituzione di nuove forme aggregative di medici di famiglia in sostituzione di quelle preesistenti, per garantire servizi essenziali di assistenza ai cittadini. A tal fine, sono state istituite le aggregazioni funzionali territoriali (Aft), costituite da medici di medicina generale e personale amministrativo ed infermieristico, dislocate in unica sede di riferimento ed a gestione pubblica autonoma, in sinergia con le Unità complesse di cure primarie (Uccp), attive invece su base distrettuale».

Identico l’obiettivo: assicurare una medicina di prossimità. Ad oltre un anno dalla riorganizzazione del settore, però, il meccanismo stenta ancora ad ingranare. «Per la Provincia di Cosenza, ad esempio – sottolinea Gallo – la proposta operativa aziendale prevede la costituzione di due Uccp e ben 35 Aft, con la copertura della quasi totalità del territorio e la partecipazione del 90% dei medici di famiglia, per circa 600.000 adulti assistiti. Un risultato che ripropone su più larga scala gli effetti positivi di una sperimentazione che ha consentito di raggiungere risultati straordinari, in particolare, nella gestione delle patologie croniche e dei codici bianchi, ma che rischia di rimanere al palo per la mancata assegnazione delle risorse indispensabili». In soldoni, all’incirca 6 milioni di euro.

gianluca gallo 3

«I dati disponibili in relazione alla fase sperimentale – aggiunge l’esponente della Cdl – confermano la bontà dell’iniziativa sul piano del merito ma anche su quello dei costi, notevolmente ridotti rispetto al passato. Eppure, al momento né la Regione né l’Ufficio del Commissario hanno ritenuto, ciascuno per la propria parte, di consentirne la prosecuzione, con lo stanziamento dei fondi occorrenti. Per questo sollecitiamo gli enti interessati a voler provvedere con celerità, per tutelare tutti i cittadini, potenziando le strutture territoriali e liberando gli ospedali, peraltro insufficienti per i posti letto, dalla gestione delle criticità e da costi eccessivi, capaci di minare la funzionalità del Servizio Sanitario Nazionale e regionale».

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