Rende
Palpeggia le ragazze a Rende, senegalese torna in libertà
Era detenuto in carcere dal 29 gennaio scorso e rischiava una condanna dai cinque ai dieci anni per violenza sessuale
COSENZA – E’ stato condannato ad un anno e undici mesi, pena sospesa per lieve entità del reato. Il legale dell’imputato, l’avvocato Eugenio Naccarato, nella sua arringa difensiva ha portato all’attenzione del Collegio giudicante presieduto dal giudice Carpino come in molte delle denunce presentate dalle vittime non sia stato consumato nessun atto di violenza sessuale o palpeggiamento e le stesse vittime abbiano confermato la gentilezza del senegalese quando entrava nei negozi per vendere la sua mercanzia. M.D. 44enne ambulante senegalese con l’accusa di violenza sessuale continuata (leggi qui la notizia)
“La violenza consistita nel toccare la persona si è ridimensionata nel corso dell’istruttoria – afferma l’avvocato Naccarato durante la discussione – . Si potrebbe ragionare sulla condotta e sulla reale sussistenza del reato. Non abbiamo fatti che si desuma la condotta per commettere violenza sessuale. Il comportamento è sempre quello di una persona che entra nel negozio per vendere oggetti”. Cita una parte di una dichiarazione resa da una delle vittime. “Arriva nel negozio e chiede di far vedere la spalla e con una mossa fulminea tentava di palpeggiarmi il seno ma io con una mossa fulminea mi sottraggo“. Poi riprende la difesa: “Lui tenta di dare un oggetto nelle mani delle persone. E’ ovvio che in questo caso non si può desumere la univocità dell’atto sessuale. In realtà non è neanche stata sfiorata. Noi siamo ai minimi del livello di gravità della violenza sessuale. In sette anni in italia ha ottenuto un permesso di soggiorno e non ha mai avuto nessuna segnalazione, nemmeno per una multa; è anche stato in un centro di accoglienza e non è mai successo nulla: il direttore lo etichetta come persone scrupolosa e anche le vittime escusse hanno sempre detto dell’imputato di una persona gentile”
La difesa del senegalese ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste o, in via subordinata, la condanna alla minima della pena contenuta nei due anni contro la pubblica accusa che al termine della requisitoria ha chiesto la condanna con la concessione di attenuanti generiche 2 anni e sei mesi per fatto di lieve entità. Al termine della Camera di Consiglio il Collegio ha condannato il senegalese ad un anno e undici mesi, pena sospesa con l’attenuante speciale della minore gravità di cui al terzo comma dell’articolo 609 bis e le attenuanti generiche e la immediata scarcerazione. Dopo sette mesi M.D. 44enne ambulante senegalese torna libero.



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