Tre persone, amministratori e tecnici del Comune di Crosia e gestori dell’impianto di depurazione comunale, sono stati denunciati dai Carabinieri forestali. Dovranno rispondere dei reati di inquinamento ambientale, scarico abusivo, deturpamento di bellezze naturali e distruzione di habitat
CROSIA (CS) – La denuncia è scattata a seguito di un controllo lungo gli argini del fiume Trionto che ha constatato la presenza al suo interno di ingenti quantitiativi di reflui maleodoranti i quali, dopo aver percorso una lunghezza di quasi due chilometri si riversavano direttamente nel mar Ionio all’altezza della località “Pantano Martucci” nel Comune di Corigliano-Rossano. Dopo accurati controlli disposti dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla, si è constatato che tale fonte di inquinamento è stata individuata a monte ed in particolare dallo scarico proveniente dal vicino depuratore ricadente nel Comune di Crosia che a causa del carico urbanistico post realizzazione non riesce a garantire un idoneo trattamento dei reflui.
L’impianto, già posto sotto sequestro negli anni scorsi, nella stagione estiva risulta sottodimensionato e la parte esistente risulta non adeguatamente funzionale nelle diverse sezioni del processo di depurazione che risulta così non idoneo. Secondo i rilievi effettuati il continuo sversamento e il perdurare del fenomeno di inquinamento hanno già prodotto una incidenza sull’ecosistema protetto della Fiumara Trionto e un conseguente danneggiamento ed alterazione dell’equilibrio chimico-fisico e biologico del corso d’acqua.
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Le precisazioni del Comune di Crosia
“Apprendiamo dalla stampa dell’intervento dei Carabinieri forestali che hanno riscontrato alcune anomalie sull’impianto di depurazione cittadino. A tal riguardo, si precisa che la struttura depurativa cittadina è sotto sequestro già dal 2014 e che la gestione dell’intera area in cui sorge l’impianto è in gestione ad un’azienda privata. Tutte le attività di manutenzione della suddetta area e dello stesso depuratore sono autorizzate sistematicamente dalle autorità giudiziarie. Così come è in vigore un’autorizzazione allo scarico, in scadenza a gennaio 2020, rilasciata dagli enti preposti.
Risulta, inoltre, così come si evince anche dalla circostanziata nota dei Carabinieri forestali, un deficit strutturale dell’intero sistema di collettamento a causa delle sopravvenute esigenze demografiche ed urbanistiche, mutate nell’ultimo decennio. È per questo che, a seguito del sequestro del depuratore, cinque anni fa, l’Amministrazione e gli uffici comunali hanno provveduto dapprima ad avviare un’azione di manutenzione straordinaria della struttura, risultata però insufficienti a tamponare le esigenze, e successivamente ad avviare un progetto per la riqualificazione ed il potenziamento, fino ad un’utenza di 25mila abitanti, del depuratore comunale. Il progetto è stato oggetto di finanziamento da parte della Regione Calabria, nel febbraio 2018, e ad oggi è in corso di programmazione esecutiva che consentirà, a breve, di avviare le procedure di gara”.
