Il fallimento del più grande tour operator del mondo avrà inevitabilmente effetti negativi anche in Italia. Federalberghi stima perdite intorno ai 100 milioni. Sulla struttura di Sibari, la direzione di Aldiana Club Calabria ha chiarito la situazione “nessun effetto negativo sui circa 250 lavoratori e sull’operatività della struttura”
Nessuna ripercussione sulla struttura
Tra gli hotel e strutture che lavoravano con il tour operator britannico c’è anche il lussuoso e nuovissimo “Aldiana Club Calabria” di Villapiana aperto poco più di tre mesi fa. Una struttura a 5 stelle su una superficie di circa 30mila mq che può ospitare fino ad 800 posti, con 324 camere extra lusso a pochi passi dal mare e con servizi di ogni tipo per una clientela prevalentemente tedesca. Ma il crac di Thomas Cook non avrà nessuna ripercussione sull’operatività della struttura e soprattutto sui 250 lavoratori, per la maggior parte della zona, come ha tenuto a precisare la direzione dell’Aldiana Club Calabria con una nota stampa dove ha voluto mettere in chiaro la situazione e correggere le voci allarmistiche, del tutto tendenziose, fatte circolare.
“Il fallimento dell’azionista di minoranza “Thomas Cook Group” –scrive la Direzione – non inciderà sulla operatività delle strutture alberghiere gestite dalla partecipata “Aldiana GMBH, società tedesca di gestione che opera nell’area del Mediterraneo e dell’Europa Centrale. Non cambia nulla, quindi, per l’operatività di “Aldiana Club Calabria”, la struttura turistica entrata in esercizio dal mese di giugno nel comune di Villapiana, che gode di una clientela in prevalenza nord-europea. E’ anche garantita l’operatività della Compagnia “Condor” vettore aereo, controllato dal “Thomas Cook Group”, che veicola la clientela tedesca sull’Aeroporto di Lamezia Terme. Continuerà dunque – si legge infine – l’operatività del Club, come previsto, fino al 26 ottobre 2019, con piena soddisfazione per i circa 250 addetti ai lavori, la maggior parte dei quali di provenienza locale”.
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