«Che pena questo “management”, che ricorre al gossip farlocco e alle intimidazioni per difendere l’indifendibile». Gli abbonamenti ‘sbandierati’ per gli studenti a prezzi vantaggiosi non sono per tutti quelli che ne hanno diritto, ma solo per chi… arriva prima!
COSENZA – «Chiedere lumi, agli uffici ed anche all’assessore, in merito al contributo per gli abbonamenti non significa cercare di “ottenere un abbonamento scontato”, per risparmiare qualche decina di euro, ma cercare di capire, dopo aver chiesto di sottoscriverne uno, come qualunque utente cittadino, come mai tanti studenti siano rimasti fuori, essendo appunto gli abbonamenti scontati “esauriti” già il primo giorno nonostante il comunicato istituzionale non ponesse limiti all’agevolazione». Bianca Rende, consigliere comunale di Cosenza interviene «sulla ‘sbandierata’ offerta vantaggiosa lanciata dall’Assessore ai Trasporti del Comune bruzio che testualmente (e trionfalmente) asserisce: “Siamo riusciti a reperire le risorse necessarie per dare agli studenti delle scuole cittadine la possibilità di utilizzare i mezzi dell’Amaco a condizioni vantaggiose».
Bianca Rende, già nei giorni scorsi era intervenuta chiedendo un confronto con l’assessore al ramo sulla questione relativa agli abbonamenti per gli studenti
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«Ho chiesto di poter sottoscrivere un abbonamento scontato per mia figlia – spiega Bianca Rende attraverso il suo profilo Facebook – studentessa, appunto, di un Liceo cittadino ed ho così scoperto che l’opportunità tanto sbandierata non valeva per tutti, ma solo per i primi fortunati o, meglio, informati che sono riusciti ad acquistarlo il primo giorno, ossia prima che le risorse a disposizione esaurissero. Scoperto l’inganno perpetrato ai danni degli studenti cosentini e delle loro famiglie, ho sollevato la questione nella Commissione competente e sulla stampa (dunque, pubblicamente), proponendo l’uguaglianza di trattamento per tutti gli aventi diritto. Ed invece delle scuse dell’assessore per il millantato successo dell’iniziativa, devo leggere, da parte dell’amministratore della società di trasporto pubblico ridotto in queste condizioni, la miseria di uno sciocco e maldestro tentativo di condizionamento alle funzioni ispettive consiliari attraverso la cinica invenzione di un presunto “scrocco” di qualche decina di euro, lasciando altresì intendere che l’acquisto fosse personale e privo del titolo adeguato».
«La realtà è che mia figlia – spiega il consigliere comunale di Cosenza – come tanti altri studenti cosentini, è costretta ad andare a scuola a piedi perché non riesce nemmeno a salire sulle navette, strapiene in alcuni orari e vuote in altri meno utili e mi augurerei, piuttosto, che tutti gli amministratori e nominati di Palazzo dei Bruzi, pagando, spingessero i propri figli all’utilizzo dei mezzi pubblici.
Per quanto riguarda l’AMACO confidiamo ormai nella Corte dei conti per un giudizio sulla sua gestione, che presto sarà ben più che il lamento di qualche consigliere fuori dal coro. In merito alla qualità del servizio – conclude Bianca Rende – anziché lanciare illazioni ingiuriose e prive di fondamento, poniamoci piuttosto il problema di ascoltare i diretti interessati, dei quali chiederò audizione in commissione e di migliorare un servizio che incide pesantemente sulla qualità della vita di molti cittadini e le cui falle gestionali e organizzative sono sotto gli occhi di tutti».
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