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La Mozione del CNB: “estendere il divieto di fumo anche a spiagge e parchi”

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La Mozione del CNB: “estendere il divieto di fumo anche a spiagge e parchi”

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Mozione contro il tabagismo presentata dal Comitato nazionale Bioetica che manifesta preoccupazione anche per l’uso della sigaretta elettronica “mortalità e morbilità correlate all’uso di tabacco sono aumentate. Al fine di evitare i gravi danni estendere i divieti di fumo a luoghi esterni, dove si ritrovano anche bambini e donne in gravidanza”

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I divieti di fumare “vanno estesi anche a luoghi esterni come giardini pubblici, luoghi di spettacolo all’aperto, spiagge attrezzate, stadi, campi sportivi, ristoranti all’aperto” Lo afferma il Comitato nazionale di bioetica in una “mozione contro il tabagismo per evitare i gravi danni cagionati dal fumo passivo alla popolazione.

Secondo i dati dell’OMS il fumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile. È riconosciuta da tempo l’associazione con i tumori del polmone, del cavo orale e gola, esofago, pancreas, colon, vescica, prostata, rene, seno, ovaie e di alcuni tipi di leucemie. L’OMS calcola che 8 milioni di persone perdono la vita ogni anno per i danni da tabagismo, a cui si aggiungono 1,2 milioni di non fumatori che muoiono a causa dell’esposizione al fumo passivo. Al fumo di sigaretta è attribuibile l’85-90% di tutti i tumori polmonari. Dal Report “I numeri del cancro in Italia 2019” si rileva che nel 2019 sono attese in Italia 42.500 nuove diagnosi di tumore del polmone (29.500 negli uomini e 13.000 nelle donne). La sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con tumore del polmone in Italia è pari al 16%, condizionata negativamente dalla grande proporzione di pazienti diagnosticati in stadio avanzato. La sopravvivenza a 10 anni dei pazienti con tumore del polmone in Italia è pari al 12% (11% tra gli uomini e 15% tra le donne). Includendo le varie cause (tabacco, esposizioni ambientali o professionali a radon, asbesto e metalli pesanti quali cromo, cadmio e arsenico che producono un incremento del rischio; esposizione al particolato atmosferico e all’inquinamento atmosferico; processi infiammatori cronici; …) la possibilità di morire a causa di un tumore del polmone in Italia è pari a 1/11 negli uomini e 1/45 nelle donne. Il rischio relativo dei fumatori rispetto ai non fumatori aumenta di circa 14 volte e aumenta ulteriormente fino a 20 volte nei forti fumatori (oltre le 20 sigarette al giorno). I non fumatori esposti al fumo passivo (vale a dire l’inalazione involontaria di sostanze provenienti dal fumo di altre persone) presentano un aumento del rischio relativo di ammalare di tumori del polmone nel corso della loro vita.

Aumentano le morti da tabacco

Ciò premesso, in merito alla lotta al tabagismo gli ultimi studi statistici indicano che in Italia vi sono ancora 11,6 milioni di fumatori. Sul totale della popolazione italiana a partire dai 14 anni d’età fuma il 23,3% degli uomini e 15% delle donne. Si stima che siano attribuiti al fumo di tabacco più di 70.000 morti l’anno con oltre il 25% di questi decessi compreso tra i 35 e i 65 anni di età, che rappresentano un importante potenziale per patologie tumorali, respiratorie e cardiovascolari, le quali determinano il 12% di tutte le morti e il 22% delle morti da tumore. Il CNB ha già affrontato, nel dettaglio, la questione bioetica nel parere Il tabagismo del 2003.

Sigaretta

Con la presente mozione il CNB manifesta la propria preoccupazione e fa presente alle istituzioni competenti come, nel periodo intercorso da allora (16 anni), la mortalità e morbilità correlate alluso di tabacco non sono diminuite, anzi aumentate. Tutto questo è avvenuto e continua ad avvenire, a conferma che le azioni di educazione sanitaria e prevenzione intraprese non sono sufficienti. Inoltre da alcuni anni l’industria del tabacco sta promuovendo le nuove sigarette a tabacco riscaldato e incrementando il suo mercato verso la sigaretta elettronica. Questi prodotti di nuova generazione sono reclamizzati come meno tossici, attraverso una pubblicità ingannevole. I pacchetti delle sigarette a tabacco riscaldato ad esempio non contengono quelle “immagini shock” che si trovano nei pacchetti tradizionali e la disinformazione delle compagni di tabacco sulle sigarette a tabacco riscaldato e sulle sigarette elettroniche viene definita una minaccia presente e reale.

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La mozione del Comitato nazionale di Bioetica

Con questa mozione il Comitato intende ricordare al Governo e al Parlamento la necessità di portare avanti alcune azioni con la finalità di disincentivare l’uso del tabacco:

1. Promuovere una informazione corretta sui pericoli dell’uso del tabacco per sé e per gli altri (fumo passivo) e, pertanto, rendere efficace la campagna antitabagismo nelle scuole di ogni ordine e nei luoghi di lavoro, fornendo linee guida, percorsi didattici, con l’ausilio di personale specializzato, di medici, psicologi, sociologi e mass media, ed aumentare il numero di centri antitabagismo, oggi poco numerosi in Italia.

2. Promuovere ricerche per la valutazione ed applicazione di misure restrittive. C’è evidenza che un aumento del prezzo delle sigarette e altri tabacchi, tramite aumento delle accise, comporta una riduzione dei consumi di questi prodotti e dell’iniziazione al fumo nei giovani, con un aumento – non di poco conto – anche del gettito fiscale. Inoltre, è dimostrato come in Italia l’aumento del prezzo del tabacco sia una strategia efficace, attuabile5 , fortemente accettabile dalla società. Risulta, pertanto, importante e urgente adottare politiche fiscali, considerate dall’OMS come la strategia più efficace per il controllo del tabagismo. È importante, però, che non vi siano differenze significative di prezzo di diversi tipi di tabacco. Un aumento della tassazione rischierebbe di fare semplicemente passare i fumatori a consumare il prodotto più economico. É questo il caso dei tabacchi trinciati per sigarette rollate a mano, che costano quasi la metà rispetto alle sigarette confezionate, e che sono sempre più usate in Italia, soprattutto dai più giovani. Tali politiche fiscali dovrebbero essere attuate anche per le sigarette a tabacco riscaldato6 e per le sigarette elettroniche. Il CNB ritiene opportuno che siano promossi anche studi sulla evoluzione socio-economica-culturale della nostra società per le influenze che tale evoluzione può esercitare sugli stili di consumo del tabacco, al fine di avere conoscenze utili a indirizzare le politiche di prevenzione, oltre quelle restrittive.

3. Al fine di evitare i gravi danni cagionati dal fumo passivo alla popolazione, estendere i divieti di fumo a luoghi esterni, dove si ritrovano anche bambini e donne in gravidanza, quali ad esempio: giardini pubblici, luoghi di spettacolo all’aperto, spiagge attrezzate, stadi, campi sportivi, ristoranti all’aperto.

4. Informare adeguatamente gli utenti che il preteso beneficio di svezzamento che deriva dall’uso delle sigarette elettroniche non trova alcuna prova scientifica e non è scevro di rischi per il fumatore e per chi gli sta accanto. Pertanto, il CNB raccomanda di estendere le limitazioni imposte nel nostro Paese anche alle sigarette a tabacco riscaldato e alle sigarette elettroniche.

5. Sollecitare l’attenzione e sensibilizzare sul fatto che i mozziconi delle sigarette usualmente abbandonati su strade, spiagge, parchi pubblici, mancando anche appositi raccoglitori, sono realizzati in acetato di cellulosa, sostanza difficilmente biodegradabile, quindi causa di un persistente e continuo inquinamento ambientale. Se accendere una sigaretta significa immettere più di 4000 sostanze chimiche ad azione nociva, tossica e cancerogena, una parte di queste resta nel filtro e nella parte di sigaretta non fumata. Un rapporto di Enea in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (2017)8 nel valutare il potenziale nocivo dei mozziconi, rileva come nel nostro Paese su tale minaccia vi sia un vuoto culturale e normativo. La sua risoluzione dipende non solo da una riduzione del consumo di sigarette, ma è necessario un comportamento consapevole e responsabile da parte degli utenti e da parte dei comuni, degli amministratori locali, dei datori di lavoro che dovrebbero non solo emanare regole di comportamento, ma anche istallare, come accade per altre tipologie di rifiuti, appositi raccoglitori per mozziconi di sigarette.

6. Inibire ogni forma di pubblicità anche occulta dei prodotti e dei marchi riferibili al tabacco o alle sigarette elettroniche, inclusa l’accettazione di sponsorizzazioni da parte dei produttori di tabacco anche a fondazioni politiche o istituti di ricerca.

7. Incrementare progetti di ricerca, sostenuti da fondi pubblici, trasparenti e svincolati da condizionamenti di parte, coinvolgendo medici, psicologi, antropologi, pubblicitari, al fine di una migliore conoscenza dei lati oscuri o poco conosciuti del tabagismo (es. meccanismi della dipendenza), così da aumentare gli strumenti di prevenzione primaria.

8. Considerato l’utile che lo Stato ricava dalla vendita di sigarette e affini, prevedere la possibilità che il Servizio Sanitario Nazionale rimborsi i farmaci per il trattamento del tabagismo e disponga di maggiori risorse per la cura della dipendenza.

Il CNB ritiene che questi interventi debbano essere attivati con urgenza visto il grande rilievo che possono assumere per la salute pubblica. Per ognuno di essi sarà essenziale, in ogni caso, fare la massima attenzione ad evitare il rischio di stigmatizzazione delle persone che fumano, anche al fine di rendere più efficaci le stesse campagne di prevenzione. Va, inoltre, tenuto nella massima considerazione il principio secondo cui a prevalere deve essere sempre la prevenzione sociale, che si basa sul complesso dei rischi ambientali, rispetto alla prevenzione che gravi solo sui singoli.

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