Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Rapine e furti: una base nel centro storico di Cosenza. Le fughe a 200 km all’ora

Cosenza

Rapine e furti: una base nel centro storico di Cosenza. Le fughe a 200 km all’ora

Pubblicato

il

Mario Spagnuolo Carabinieri conferenza

Sono state indagini complesse che hanno richiesto un impegno protratto nel tempo. Per due anni le due bande hanno seminato il panico nelle province di Cosenza, Vibo, Catanzaro e anche Taranto

 

COSENZA – Ogni colpo era studiato nei minimi dettagli, pensato e dettagliato. C’era chi doveva provvedere all’effrazione, e dunque pensare alle saracinesche per favorire l’ingresso della banda, chi invece si occupava di portare via il materiale rubato e chi invece monitorava la strada con tanto di staffette, per evitare i controlli. Staffette in alcuni casi anche molto pericolose per l’incolumità non solo dei carabinieri ma anche degli utenti della strada. Sono stati raccolti elementi che hanno accertato la responsabilità in ordine a 38 furti, perpetrati in danno di bar, tabacchi, sale giochi e scommesse, distributori di carburanti, supermercati, cash & carry, concessionarie auto, aziende per la produzione di mezzi ed utensili da lavoro, per la produzione e distribuzione del caffè, per la distribuzione del gas, imprese edili ecc.. delle province di Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia e Taranto. L’indagine denominata “Vulture” (“Avvoltoi”), avviata nel mese di ottobre 2017 ha portato all’esecuzione di 19 provvedimenti di custodia cautelare (di cui 11 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 3 obblighi di dimora), emesse dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Cosenza – su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di altrettanti soggetti, indagati, a vario titolo, per i reati di “associazione per delinquere” finalizzata alla commissione di “furti” e “ricettazione”, nonché per “rapina in abitazione”, “resistenza a pubblico uffici

I colpi sono stati messi a segno in quasi 20 differenti comuni: Cosenza, Rende, Montalto Uffugo, Amantea, Paola, Villapiana, Mangone, Diamante, Lamezia Terme, Corigliano-Rossano, Bisignano, Cetraro, Palagiano, Cassano all’Ionio, Pizzo Calabro, Camigliatello Silano, per un danno complessivo stimato in circa 700.000€. I carabinieri hanno effettuato diversi interventi riuscendo a recuperare parte della refurtiva trafugata nei 38 episodi predatori consumati tra cui autovetture, prodotti cosmetici, generi alimentari, tabacchi, gratta e vinci, utensili vari, televisori, tablet, piccoli elettrodomestici, restituiti ai legittimi proprietari. Nonché a sequestrare 3 autovetture e diversi arnesi da scasso in uso al gruppo criminale.

Vulture furti 01 carabinieri cosenza

Bande dell’est europa, Corigliano-Rossano e Cosenza

Così ha raccontato i dettagli dell’operazione il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, Piero Sutera che ha parlato di “indagini complesse che hanno richiesto un impegno protratto nel tempo, due anni, coordinate dalla Procura di Cosenza e che hanno puntato l’attenzione su due distinti gruppi criminali; bande specializzate in rapine nelle case e furti nelle aziende ed esercizi commerciali. Le bande si componevano di soggetti dell’Est Europa e di italiani della zona di Corigliano Rossano e del centro storico di Cosenza. Due distinti gruppi criminali, uno composto da slavi con base in un campo rom di Napoli dediti per lo più a rapine e furti anche con modalità particolarmente violente ai danni di privati, e l’altro prediligeva centri commerciali e attività locali. Sono stati raccolti elementi di prova molto solidi in ordine almeno a 40 colpi tra rapine in abitazione e furti che venivano in gran parte compiuti nelle zone industriali di Rende e Montalto ai danni di attività di vario genere”.

Ogni colpo studiato. Si presentavano come carabinieri

“Si tratta di bande strutturate e ben organizzate all’interno e – spiega il comandante Sutera – c’era una suddivisione dei ruoli: chi si occupava dell’effrazione, quindi di saracinesche e modalità per entrare all’interno delle aziende, chi di portare all’esterno la refurtiva. Dettagliavano il piano dai giorni precedenti, selezionavano gli obiettivi ed il tragitto viario da percorrere. Inoltre durante l’operazione erano soliti farsi accompagnare da staffette per evitare di incontrare i carabinieri”. In particolare, il gruppo criminale composto da 5 persone slave, agiva prevalentemente nella sibaritide in pieno giorno in villette isolate. Una volta individuato l’obiettivo da colpire entravano in azione repentinamente, bussando alla porta di casa della vittima e qualificandosi come “carabinieri”. Una volta dentro l’abitazione, mentre uno dei malviventi teneva bloccata la vittima dietro minaccia di un cacciavite, gli altri tre complici rovistavano l’abitazione, per poi darsi velocemente alla fuga a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata condotta dal quinto complice che faceva da autista e da “palo”. L’altro gruppo, composto da soggetti di nazionalità rumena, moldava ed italiana stanziali tra Cosenza e Corigliano-Rossano, sono responsabili di 38 furti perpetrati in danno di negozi, aziende, supermercati e concessionarie. Un’organizzazione pianificata nei minimi dettagli dalla selezione degli esercizi commerciali da colpire, alla definizione delle auto e degli strumenti, alla suddivisione dei ruoli.

Sfrecciavano di notte per chilometri a 210 km/h

“Alcuni di questi episodi (le staffette) – spiega ancora Sutera – sono risultati anche molto pericolosi perchè questi soggetti hanno sfrecciato per le strade della nostra provincia anche per chilometri e chilometri a velocità incredibili. In alcuni casi anche arrivando ai 200-210 chilometri all’ora mettendo a repentaglio l’incolumità dei carabinieri e degli utenti della strada”.

Vulture furti 02

Il Gergo usato dalla banda per i furti

Il “gergo†utilizzato dai membri dell’associazione criminale prevedeva una serie di termini convenzionali dal contenuto criptico ed in particolare venivano indicati con il termine “ragazze†coloro i quali commettevano i furti, mentre con l’espressione “andare in guerra†veniva indicata la vera e propria azione delittuosa all’interno degli esercizi commerciali (“…Sono andate via le ragazze in guerra?..â€). Ed ancora “abiti puliti†stava ad indicare il cambio degli indumenti utilizzati per il furto (“…Prendo i vestiti puliti?…â€), mentre termini più colorati venivano utilizzati per indicare le autovetture “puttane†(“…E’ entrata una puttana nella stazione di servizio adesso per fare rifornimento! Dillo presto a loro!…â€), le forze di polizia “ratti neri o neri†(“…Quei ratti neri? Sono andati con la macchina in caserma!…â€) e le guardie giurate “spose†(“…Le spose sono venute verso di voi, sono venute qui! Hanno guardato qui e poi sono andate verso di voi!…â€).

Spagnuolo sul centro storico: “soggetti che traggono sostentamento solo dall’illecito”

Il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo ha ribadito come i due gruppi dediti ai reati predatori, mettessero a segno rapine e furti ben orchestrati. “I due gruppi hanno avuto base nel Cosentino per un periodo limitato ma con interessi criminali su tutto il territorio nazionale e in modo seriale, commettevano reati creando danni importanti a strutture economiche che – sottolinea il procuratore – non possono certo permettersi il lusso di subire questi danni”. Riguardo alla base nel centro storico di Cosenza, Spagnuolo ha ribadito la pericolosità della zona: “Il centro storico è un problema di tipo sociale, etico, politico istituzione prima che criminale. Nel centro storico vi è una presenza di soggetti che traggono il sostentamento per vivere solo dall’illecito. Questi soggetti stavano lì perché godevano di maggiore impunità, ma non ci sono solo autori di furti e rapine ma anche le basi dello smercio della droga e di altri reati ancora più gravi”.

I colpi anche a Catanzaro, Vibo, Taranto: “strutture fluide”

“Quando pensate a queste organizzazioni – ha sottolineato il procuratore di Cosenza – non dovete pensare alle organizzazioni mafiose. Queste sono strutture fluide. La gente si compone, si ricompone, sta insieme, fa una serie di reati per un certo periodo di tempo, si trasferisce e poi si ricompone in altre località per commetterne altri. Questi sono reati tipici di una società globalizzata dove le persone si muovono sul territorio”. “Questa è un’indagine – ci tiene a precisare Spagnuolo – che parte da una stazione dei carabinieri. Cosenza troppo spesso viene considerata dal punto di vista investigativo una “cenerentola”, mentre invece qui, c’è una realtà criminale diffusa, importante, predatoria che crea problemi alla sicurezza dei cittadini”.

 

https://quicosenza.it/news/le-notizie-dell-area-urbana-di-cosenza/cosenza/319261-cosenza-operazione-vulture-19-arresti-per-rapine-e-furti-in-case-e-negozi

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA