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RENDE (CS) – Per la prima volta in Italia è stato fornito un resoconto nazionale delle istruttorie tecnico-scientifiche aperte da ISPRA e dal Sistema nazionale di protezione dell’ambiente (SNPA) nel biennio 2017-2018 su incarico del Ministero dell’ambiente. Il “Primo Rapporto sul danno ambientale” è stato presentato alla Camera dei Deputati. I 30 casi riguardano soprattutto le acque sotterranee (32%), laghi e fiumi (23%), suolo (19%). Sono 30 i casi per i quali è stato accertato un grave danno o minaccia ambientale: si tratta di 22 procedimenti giudiziari (penali e civili) e 8 casi extra-giudiziari (iter iniziati su sollecitazioni giunte dal territorio e al di fuori di un contesto giudiziario).In 10 di questi 30 casi il Ministero dell’ambiente si è già costituito parte civile o ha attivato il relativo iter: ISPRA fornisce le informazioni su località, danni provocati all’ambiente circostante, lavori di riparazione da eseguire e, laddove disponibili, i costi dell’operazione. Tra i casi accertati i danni e le minacce concernenti le discariche di Chiaiano e Casal di Principe in Campania, quelle di Malagrotta e Anagni nel Lazio, quella di Bellolampo in Sicilia, le emissioni della Tirreno Power a Vado Ligure e Quiliano.
Al numero 9 della scheda c’è il caso relativo all’ex Legnochima s.r.l. di Rende in Contrada Lecco. Area interessata da deposito (in invasi) e da interramento di liquami industriali, fanghi e scarti di lavorazione provenienti dall’impianto industriale con contestazione di omessa bonifica. Nel rapporto ci sono anche le misure di prevenzione adottate che riguardano interventi di rimozione e di corretto trattamento dei fanghi e dei liquami presenti negli invasi e nel relativo sedime.




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