Calabria
VIDEO – Il cordoglio delle forze dell’ordine ai Vigili del Fuoco a Cosenza e Reggio Calabria
La polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza hanno reso omaggio e onore ai tre vigili del fuoco morti nell’esplosione in provincia di Alessandria nelle caserme dei vigili del fuoco di Cosenza e Reggio Calabria
COSENZA – Da Cosenza a Reggio Calabria, città della quale era originario Antonio Candido il 32enne di Reggio Calabria, le toccanti manifestazioni di commiato, di cordoglio. Un corteo di auto, una corona di fiori, un segno di vicinanza al corpo dei vigili del fuoco da parte dei rappresentanti delle forze dell’ordine. Sono loro, a lavorare e a rischiare la vita e qualche volta a perderla, per garantire la sicurezza di tutti e per salvare vite umane.
Il comandante dei vigili del fuoco di Cosenza, Massimo Cundari, ha voluto ringraziare i colleghi delle forze dell’ordine del pensiero in una giornata triste per il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco che ha visto la perdita di tre suoi figli. Una nuova tragedia che ha spezzato le vite di tre giovani colleghi portando sgomento e tristezza in tutta la nazione.
A Reggio Calabria il cordoglio per il giovane vigile del fuoco Candido
“Sul comando di Reggio Calabria piomba inesorabilmente la spada di Damocle – scrivono le sigle sindacali territoriali – scuotendo tutti profondamente, perché uno di loro, Nino Candido, oltre ad essere reggino di nascita, era figlio di Angelo, Capo Reparto in forza al nostro Comando, con il quale abbiamo condiviso una vita a servizio degli altri e la gioia di vedere realizzato il sogno di Nino, con l’indossare la stessa divisa del papà . Davanti ad un evento così tragico, in segno di cordoglio, uniti e compatti, tutti i lavoratori del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria, si stringono in mesto e rispettoso silenzio attorno alla famiglia”.
Toccanti le parole del segretario regionale della UIL PA VVF Calabria Antonino Provazza: «”Il pompiere paura non ne ha»… Questo il motto assegnatoci dai cittadini e derivante da una canzoncina a noi dedicata, ma non è così. Il pompiere ha paura, si, ed anche spesso, specie quando si accinge ad affrontare interventi complessi e variegati, in scenari continuamente mutevoli, ma riesce a dominarla. Sa che sarà quella paura, se vogliamo quel timore quasi reverenziale, associata alle innumerevoli conoscenze tecniche e gli estenuanti addestramenti, a salvargli la vita. Ma c’è una paura che ancora il pompiere, e noi della UIL PA Vigili del Fuoco Calabria, non avevamo considerato, o, forse, l’avevamo sottovalutata, ben più grave e subdola della precedente: la paura del politico. E questa paura, prima poco percepita, sopita, oggi si fa prepotentemente sentire».
«La politica, dopo la vicinanza di dimostra sorda»
«A Quargnento, in provincia di Alessandria, sono morti Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonio Candido, tre colleghi, uccisi da un’esplosione, da un crollo, dal fato, ma, ancor di più da una politica che, ieri come oggi, si dimostra sorda, anzi, oseremmo dire menefreghista, nei confronti dei Vigili del Fuoco. Tutti pronti nell’affannarsi ad esprimere vicinanza ai colleghi morti ed alle loro famiglie, al Corpo Nazionale ed ai suoi appartenenti, come sempre. E poi? Il nulla! Solidarietà , fiducia e riconoscenza – prosegue Provazza – queste le parole delle più alte cariche dello Stato, dei politici, per intenderci, che continuano solo a chiacchierare senza mai effettivamente fare qualcosa di concreto per i Vigili del Fuoco. Sostegno, riconoscenza, parole che la UIL PA Vigili del Fuoco Calabria, ha sentito e risentito all’infinito e che, essendo rimaste solo parole, suonano ormai come il solito motivetto ascoltato più volte da varie orchestre, l’ultima è quella odierna, e che fanno scaturire, ormai, solo nausea».
«Se, invece di ringraziamenti e promesse perennemente disattese, si concretizzasse la “riconoscenza†ed il “sostegno†puntualmente sbandierati, se la politica desse i dovuti fondi per l’acquisto di strumentazioni adeguate (nei paesi civili e civilizzati, certe operazioni ad alto rischio vengono affidate ai robot dei Vigili del Fuoco e non ai Vigili del Fuoco, a mero esempio), se organizzasse in modo decente ed attualizzato, con decreti adeguati e concordati con i Vigili del Fuoco, il Corpo Nazionale e le sue regole di ingaggio, se stesse a sentire chi giornalmente vive sui camion, anziché chi sta dietro una scrivania, dando adeguate ed opportune coperture finanziarie tali da reinventare ex novo il Corpo per adeguarlo ai giorni nostri sotto tutti gli aspetti, non ultimo un adeguato trattamento economico-pensionistico, forse oggi noi della UIL PA Vigili del Fuoco Calabria ed i colleghi tutti, non saremmo qui a piangere Matteo, Marco e Antonio».
«Antonio Candido, un giovane pieno di aspettative»
«L’ultimo dei tre, Antonio, lo conoscevamo personalmente, noi della UIL PA Vigili del Fuoco Calabria, come personalmente conosciamo il padre, anche lui collega, incredulo e straziato alla notizia. Un giovane pieno di vita e di aspettative, la cui vita e le cui aspettative sono state stroncate in parte dalla cattiva sorte ed in parte da una politica che parla sempre al futuro e mai al presente, con i suoi faremo, provvederemo, istituiremo. Il futuro per un vigile del fuoco è oggi, perché per un lavoro così stressante e mal pagato del doman non v’è certezza.
Oggi ricade anche il trentennale della morte di Benigno Zaccagnini, segretario DC, alla cui commemorazione è intervenuto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordandone, tramite un aneddoto, l’umanità e facendo sue le parole “la politica non può essere disumanaâ€.
Noi della UIL PA Vigili del Fuoco, oggi, pensiamo che la frase, purtroppo, non sia vera, perché incompleta. Quella corretta è “la politica non può essere disumana, ma lo è!†Lo è perché sono decenni che ci ha voltato le spalle e, quindi adesso, diciamo basta! Saremo noi a voltarle alla politica, ma prima di farlo, vogliamo lasciarle un quesito, posto proprio, guarda caso, da Antonio Candido il 12 giugno sul suo profilo Facebook, condividendo il messaggio di un altro collega scomparso e chiedendosi: “Quanto vale la vita di un Vigile del Fuoco?â€Â».



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