Ionio
Il plesso Ariosto di Corigliano sarà chiuso al ritorno delle lezioni
È quanto denunzia Gino Promenzio, consigliere comunale di Corigliano-Rossano
Corigliano Rossano – Porte chiuse. Il plesso Ariosto di Corigliano da giorno sette resterà chiuso.
È quanto denunzia Gino Promenzio, consigliere comunale di Corigliano-Rossano e capogruppo di Civico e Popolare, che attacca. “Il clima di festa che si respira normalmente in questi giorni, per molte famiglie di Corigliano – Rossano, è stato turbato da una circolare scolastica, secondo cui il plesso Ariosto da giorno 7 gennaio resterà chiuso, in quanto “destinatario di un finanziamento MIUR per “Intervento di adeguamento strutturale, efficientemente energetico e di adeguamento alle normative vigenti”. Per Promenzio la conseguenza é che “molti bambini, pertanto, al rientro dalle vacanze natalizie non solo non troveranno più il loro banco, ma saranno costretti a fare dei turni per continuare nella normale attività didattica, garantita – per loro – in un altro edificio e nelle ore pomeridiane ( “tutti i giorni dalle 14 alle 18”). Nella circolare si legge, inoltre, che questa è una soluzione temporanea, in attesa che “il Sindaco provveda a far allestire moduli prefabbricati in area Eurospin”. Che lo storico istituto scolastico, frequentato da diverse generazioni, necessiti di interventi di messa a norma e che sia fatiscente in più punti – come conferma una relazione tecnica di sopralluogo, richiesta dal dirigente della manutenzione del comune di Corigliano – Rossano e datata 27 agosto 2019 – lo sappiamo tutti e lo sanno bene anche i genitori che oggi si chiedono come mai questi lavori urgenti e “risaputi” si debbano necessariamente eseguire con questa urgenza, senza neanche il tempo di potersi organizzare”.
Promenzio, a questo punto, chiede “con fermezza al Sindaco di voler riconsiderare le modalità e la tempistica di esecuzione di questi lavori e auspica una più idonea alternativa oltrechè Chiediamo, infine, di utilizzare le risorse presumibilmente previste per la messa in opera, l’allestimento e la messa a norma di queste unità temporanee, in una più adeguata soluzione logistica”. Promenzio chiede lumi anche sulla esatta natura dei container provvisori nonché sulle modalità di acquisizione delle medesime attrezzature.



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