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Castrovillari: intimidazioni ad attività commerciali a scopo estorsivo, preso il mandante

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Castrovillari: intimidazioni ad attività commerciali a scopo estorsivo, preso il mandante

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arresto bevilacqua armi droga 01

Tre persone sono ritenute responsabili dei numerosi atti intimidatori e danneggiamenti a scopo di estorsione ai danni di attività commerciali. Stamattina arrestato anche il mandante legato al clan degli ‘Zingari’ di Cassano Ionio

 

CASTROVILLARI (CS) – Alle prime luci di oggi i carabinieri di Castrovillari hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti, ritenuti responsabili dei numerosi danneggiamenti ai danni di attività commerciali.  In manette è finito Francesco Bevilacqua, ritenuto responsabile di tentata estorsione continuata in concorso, danneggiamento a seguito di incendio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco e ancora, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Bevilacqua, insieme a Cosimo e Francesco Abbruzzese, già arrestati ad ottobre scorso nell’ambito dell’operazione “Nerone”, è ritenuto il mandante, in concorso, di un susseguirsi di danneggiamenti e tentativi di estorsione (attraverso l’incendio di auto) ai danni di numerosi esercizi commerciali, in particolare imprenditori edili e rivenditori di auto. Per questi episodi inoltre, i carabinieri di Castrovillari avevano già eseguito il fermo di 5 persone il 29 ottobre scorso.

Dopo aver raccolto altri elementi utili a dimostrare la responsabilità di Francesco Bevilacqua, i carabinieri ritengono che questi sia il mandante di diversi episodi delittuosi: lo scorso 30 ottobre a casa di Bevilacqua era stato trovato un proiettile cal. 7.65 e nelle vicinanze della sua abitazione anche una pistola dello stesso calibro con matricola abrasa e 11 proiettili, aventi le stesse caratteristiche di quelli usati per compiere le intimidazioni. Inoltre era stata trovata anche una busta con 380 grammi di marijuana. 

arresto bevilacqua armi droga 02

Grazie anche ad intercettazioni telefoniche e ad attività di osservazione di una serie di incontri nei giorni precedenti ai vari atti intimidatori, tra i due Abbruzzese (arrestati il 29 ottobre scorso) e Bevilacqua (ai domiciliari nella sua abitazione) i militari sono riusciti a capire che proprio lui gestiva le azioni criminali, indicando gli obiettivi da colpire e le modalità di realizzazione delle intimidazioni. Un incontro in particolare, avvenuto proprio nell’abitazione di Bevilacqua, ha consentito di dimostrare inequivocabilmente, secondo gli investigatori, il coinvolgimento e il ruolo di mandante di Bevilacqua, legato al clan degli Zingari di Cassano allo Jonio, al quale corrispondeva le somme di denaro estorte alle vittime. 

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