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Altomonte: truffano 113 agricoltori per ottenere fondi europei. Tre misure cautelari

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Altomonte: truffano 113 agricoltori per ottenere fondi europei. Tre misure cautelari

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carabinieri castrovillari 1

I carabinieri di Castrovillari questa mattina hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti indagati accusati a vario titolo di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso

 

ALTOMONTE (CS) – Le indagini dei militari della stazione di San Donato di Ninea sono iniziate a marzo 2017 e fino a novembre 2019 ed hanno consentito di dimostrare la responsabilità dei tre indagati che avrebbero conseguito, in maniera reiterata, erogazioni pubbliche ed in particolare fondi europei previsti per il settore agricolo.

I militari hanno monitorato l’Associazione Produttori Olivicoli Calabresi ed altre società ponendo particolare attenzione alle richieste per conseguire erogazioni pubbliche previste dalla Politica Agricola Comune attraverso i fondi Feaga e Feasr. Dagli accertamenti e dai documenti acquisiti, oltre che dall’ascolto di persone informate sui fatti, ovvero 113 agricoltori vittime del meccanismo di truffa, sono emerse le condotte criminose messe in atto da 4 società attraverso la presentazione di numerose domande di pagamento all’ARCEA, che è l’ente deputato all’erogazione dei contributi europei per l’agricoltura per la Regione Calabria. Le società monitorate avrebbero sfruttato la complicità del gestore dell’ufficio CAA FA PI di Altomonte (Centro assistenza agricola), nonchè titolare di quote nelle stesse aziende, che predisponeva le pratiche e si occupava di trasmettere le domande per i sussidi, dichiarando però falsamente di essere proprietario / possessore delle particelle di terreno agricolo mediante fittizi contratti d’affitto stilati all’insaputa delle vittime per conseguire così, gli emolumenti comunitari.

I carabinieri hanno anche proceduto al sequestro dei saldi attivi sui conti correnti degli indagati e delle società a loro collegate, nonchè dei beni mobili ed immobili fino al valore indebitamente percepito di 239.359 euro. Ai domiciliari sono finiti P. P. di Altomonte di 76 anni; A. F. di Lungro, di 36 mentre M.F., 65 anni, incensurata di Altomonte è stata sottoposta all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.

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