Cosenza
Il Governo fa ripartire il cantiere delle Province, Iacucci incontra il presidente del Consiglio Conte
Una delegazione di presidenti di Provincia ha presentato un Piano delle piccole opere che consentirebbe tra il 2020 e il 2021 l’apertura di più di 3.200 cantieri per un fabbisogno di quasi 4 miliardi
ROMA – Si è tenuto ieri nella Sala verde di Palazzo Chigi l’incontro tra la delegazione di Presidenti di Provincia e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Revisione profonda della riforma delle Province, piano degli investimenti su strade e scuole, valorizzazione del personale sono stati i temi al centro dell’incontro, nel quale sono stati consegnati alla Presidente del Senato e al Presidente del Consiglio i dossier con la raccolta di oltre 4.300 firme di Sindaci a sostegno delle Province e il Piano delle Piccole Opere per strade e scuole. A guidare la delegazione è stato il Presidente dell’UPI Michele de Pascale, insieme ai due Vice Presidenti UPI Silvia Chiassai Martini (Arezzo), Stefano Marcon (Treviso), e ai Presidenti Vittorio Poma (Pavia), Antonio Pompeo (Frosinone), Franco Iacucci (Cosenza), Piero Marrese (Matera), Paolo Lanfranco (Asti), Angelo Caruso (L’Aquila), Nicola Gatta (Foggia).
Occorre finanziare un piano delle opere dei territori per mettere in sicurezza e modernizzare la rete viaria provinciale (121 mila chilometri di strade e oltre 30 mila tra ponti, viadotti e gallerie che vi insistono) e gli oltre 7.400 edifici scolastici gestiti dalle Province, in cui studiano 2 milioni e 500 mila di ragazze e ragazzi. Questa la richiesta delle Province. Anche il Presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, ieri ha partecipato all’incontro con Giuseppe Conte e il Sottosegretario all’Interno Achille Variati. Si è parlato di apertura del confronto sulla revisione profonda della Legge Delrio, sulla messa in sicurezza dei bilanci e sul rilancio degli investimenti locali. I presidenti hanno presentato un Piano delle piccole opere che consentirebbe tra il 2020 e il 2021 l’apertura di più di 3.200 cantieri per un fabbisogno di quasi 4 miliardi, per restituire ai cittadini un patrimonio pubblico sicuro, moderno, efficiente, e assicurare alle imprese locali nuove possibilità di rilancio.
“Le Province, – ricorda l’Upi, – dispongono già di un Piano delle Opere Cantierabili accertato dagli Uffici tecnici tra il novembre 2019 e il gennaio 2020, interventi su cui hanno già predisposto la progettazione e per le quali però non hanno trovato fonte di finanziamento. Si tratta di quasi 1.500 progetti per la viabilità (strade, ponti, infrastrutture viarie) per un fabbisogno di 1 miliardo 885 milioni e più di 1.700 progetti per le scuole secondarie superiori, per un fabbisogno di più di 2 miliardi.
L’Upi sollecita poi il governo a operare “per la necessaria stabilità dei Bilanci provinciali, presupposto di un ente che investe per lo sviluppo locale”. In questo senso servono interventi mirati a chiudere definitivamente la fase di profonda incertezza finanziaria, che ha riflessi immediati sulla capacità di assicurare alle comunità i servizi essenziali. A fronte di ciò le Province chiedono al Governo di assicurare le risorse necessarie per garantire l’equilibrio di parte corrente per tutte le Province. Si tratterebbe quindi, da un lato, di individuare il fabbisogno necessario ad azzerare completamente il taglio previsto dalla Legge di stabilità 190/14 e dall’altro di verificare sulla base dei fabbisogni standard le risorse necessarie per l’esercizio delle funzioni fondamentali. E’ necessario poi prevedere fondi ad hoc per le 2 Province in dissesto e per le 13 in predissesto, indotto dalla Legge 190/14, così da consentire a questi enti di rientrare il più rapidamente possibile nella normale gestione finanziaria. Allo stesso modo si devono affrontare e risolvere “altri temi specifici come ad esempio le questioni relative alle entrate provinciali, il funzionamento del fondo sperimentale di riequilibrio, così come i diversi vincoli normativi ancora esistenti che non consentono alle Province di esercitare compiutamente l’autonomia finanziaria riconosciuta dalla Costituzione”.



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