Per il quarto giorno consecutivo cala il numero delle persone positive, 851 in meno. Crollano i ricoveri e per la prima volta ci sono più guariti che nuovi contagi. Da ieri altri 464 morti
COSENZA – Numeri assai confortanti quelli letti oggi da Angelo Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione Civile a cominciare dai guariti che salgono a 57.576, con un incremento rispetto a ieri di 3.033 persone in più. E’ il numero più alto dall’inizio dell’emergenza, mentre l’aumento ieri era stato di 2.943. Continua, per il quarto giorno consecutivo, il calo delle persone attualmente positive al covid-19, 851 in meno di ieri per un totale di 106.848. E’ il decremento maggiore dall’inizio dell’emergenza. Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia – compresi morti e guariti – è di 189.973, con un incremento rispetto a ieri di 2.646. L’aumento ieri era stato di 3.370.
Prosegue anche il trend in discesa dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. Ad oggi sono 2.267 le perone in rianimazione, 107 in meno rispetto a ieri. Di questi, 790 sono in Lombardia, -27 in meno rispetto a ieri. Dei 106.848 malati complessivi, 22.871 sono ricoverati con sintomi, 934 in meno rispetto a ieri e 81.710 sono quelli in isolamento domiciliare. L’unico dato negativo resta quello delle vittime che sono salite a 25.549, con un incremento di 464 morti in un giorno. Oltre un milione gli italiani sono stati sottoposti a tampone. Dai dati della protezione civile emerge che gli esami effettuati fino ad oggi sono stati infatti 1.579.909 che hanno riguardato complessivamente 1.052.577 persone. L’incremento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 66.658. “Per la prima volta i numeri sono particolarmente confortanti – ha detto Boirrelli – con il numero di dimessi e guariti supera il numero di nuovi casi nel paese“. Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli facendo il punto sui dati del contagio in conferenza stampa.
R con zero sceso tra 0,5 e 0,7
L’ ‘R con zero’, l’indice di contagiosità del coronavirus, è sceso ad una percentuale compresa tra lo 0,5 e lo 0,7. Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli in conferenza stampa alla protezione civile. Locatelli ha anche sottolineato che a partire dal 5 aprile, “con la sola eccezione di una giornata, c’è stata una riduzione del numero dei pazienti ricoverati. E dal 3 aprile c’è stata costantemente ogni giorno una riduzione del numero dei pazienti che erano ricoverati in terapia intensiva. Riaprire le scuole vorrebbe dire riportare l’indice di contagio, l’R con Zero’, ben sopra l’1 – ha evidenziato Locatelli – si tratta di un suggerimento del Comitato tecnico scientifico e la scelta spetta al ministro e al governo. La scelta di raccomandare e di mantenere le interruzioni delle lezioni – ha spiegato – è stata dettata dal fatto che la riapertura delle scuole in concomitanza con il ripristino delle attività produttive avrebbe comportato l’andare oltre, e non di poco, l’incide di R con zero oltre l’uno”.
I positivi regione per regione
Sono 33.873 i malati in Lombardia (369 in meno di ieri)
12.845 in Emilia-Romagna (-239)
15.152 in Piemonte (+30)
9.925 in Veneto (-66)
6.171 in Toscana (+4)
3.466 in Liguria (-10)
3.230 nelle Marche (+0)
4.486 nel Lazio (+23)
2.978 in Campania (-20)
1.871 nella Provincia di Trento (-3)
2.936 in Puglia (+62)
1.135 in Friuli Venezia Giulia (-173)
2.301 in Sicilia (+14)
2.100 in Abruzzo (-8)
1.494 nella provincia di Bolzano (-18)
355 in Umbria (-16)
817 in Sardegna (-16)
823 in Calabria (+2) (QUI I DATI AGGIORNATI)
463 in Valle d’Aosta (-38)
229 in Basilicata (-3)
198 in Molise (-7)
Quanto alle vittime, se ne registrano 12.940 in Lombardia (+200), 3.269 in Emilia-Romagna (+65), 2.630 in Piemonte (+71), 1.206 in Veneto (+25), 723 in Toscana (+18), 1.047 in Liguria (+25), 857 nelle Marche (+12), 375 nel Lazio (+5), 332 in Campania (+5), 382 nella provincia di Trento (+1), 372 in Puglia (+10), 256 in Friuli Venezia Giulia (+10), 213 in Sicilia (+5), 280 in Abruzzo (+4), 261 nella provincia di Bolzano (+5), 61 in Umbria (+0), 98 in Sardegna (+2), 76 in Calabria (+0), 127 in Valle d’Aosta (+0), 24 in Basilicata (+0), 20 in Molise (+1).
