Il “Modello Torano” è un sistema di gestione che ha previsto la permanenza dei degenti nella struttura, suddividendo la stessa in tre compartimenti stagni
COSENZA – “Modello Torano”: è stato ribattezzato così il protocollo di gestione del virus da parte della task force dell’Asp di Cosenza per contenere e gestire in massima sicurezza la diffusione dell’epidemia. Secondo quanto emerso durante la conferenza stampa indetta dell’equipe medica dell’Asp nella sede dell’ordine dei medici di Cosenza, a Villa Torano, Rsa dove si è registrato il focolaio più grande della provincia di Cosenza, si è adottato un sistema di gestione che ha previsto la permanenza dei degenti nella struttura, suddividendo la stessa in tre compartimenti stagni: reparto Covid 19 positivi, reparto Covid 19 negativi e reparto “Grigio”, dove sono stati collocati i pazienti che nonostante il tampone fosse negativo erano venuti in contatto con persone positive.
Azzerati i focolai più importanti
“Ad oggi possiamo definire un quadro complessivo di contenimento dell’epidemia a tal punto che i focolai più importanti sono azzerati, quindi per noi un ottimo risultato”. Ha dichiarato Mario Marino, direttore del dipartimento prevenzione dell’Asp di Cosenza e responsabile della task force dell’Asp per l’emergenza coronavirus. “Certo – ha poi aggiunto Marino – è solo la base di partenza per implementare l’attività di screening. Adesso che arriva l’estate e aumenteranno gli spostamenti tra le regioni dobbiamo stare ancora più attenti e per questo abbiamo fatto una pianificazione di interventi che partirà a breve e prevede un monitoraggio costante di chi arriva, ma senza scalfire lo spirito di chi arriva, cioè di visitare e godere delle bellezze della nostra regione. L’obiettivo è intervenire precocemente nell’individuazione di eventuali criticità”.
Il modello applicato a Torano
Il “Modello Torano” agisce esattamente al contrario del modello ospedalo-centrico utilizzato per esempio in Lombardia, che prevede lo spostamento dei degenti delle Rsa negli ospedali pubblici. “Questo sistema – ha spiegato il dottor Sisto Milito – ci ha consentito di contenere la diffusione del virus, perché nessun operatore sanitario esterno alla struttura è venuto in contatto con i pazienti positivi”.
“Non è mio compito dire se e quando ci sarà un’ondata di ritorno del virus e dei contagi, di certo – ha poi aggiunto Marino – dobbiamo essere preparati. Chiediamo alle istituzioni maggiore sensibilità, devono programmare, progettare e pianificare gli interventi, implementando i laboratori, le piattaforme, i test diagnostici, fare riserve di dispositivi di prevenzione individuali e implementare le risorse umane”. Secondo quanto stabilito dal ministero della Salute, per il contact tracing, ovvero la capacità di rintracciare i contatti del paziente, uno strumento essenziale per individuare quanto prima possibile i contagiati e arrestare il focolaio, ci deve essere un medico per ogni diecimila persone. Numeri che ovviamente non sono rispettati in provincia di Cosenza per carenza di personale. “Il mio gruppo – ha poi concluso Marino – che ringrazio per il lavoro eccellente fatto fino ad oggi, è numeroso, ma non sufficiente, perché noi facciamo sia contact tracing che attività vaccinale, unica attività mai interrotta in questo periodo”.
FOTO Francesco Greco
“La regione Calabria ha validissimi professionisti che hanno fronteggiato la pandemia in maniera valida. Soprattutto, mi preme chiarire – ha poi precisato il dr. Riccardo Borselli, direttore Centrale Operativa 118 A.S.P. Cosenza – che le strutture del 118 sono in isorisorse e nonostante ciò è stato fatto un lavoro egregio e con grande spirito di sacrificio, ma adesso bisogna programmare le attività future per risolvere le criticità che sono state riscontrate in questo periodo di emergenza”. Intanto, in conferenza stampa è stato comunicato che un nuovo paziente si trova adesso ricoverato in ospedale all’Annunziata. Si tratta di un uomo di ottant’anni, precedentemente ospite di Villa Torano, ma che si trovava in isolamento domiciliare da qualche settimana. Le sue condizioni di salute sono peggiorate ed è stato necessario il ricovero in ospedale.
