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Aggressione a Castrovillari, il sindaco “questa brutta vicenda ci sia di insegnamento”

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Aggressione a Castrovillari, il sindaco “questa brutta vicenda ci sia di insegnamento”

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Castrovillari Mimmo Lo Polito sindaco

Con un lungo post su Facebook il sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito ha commentato il brutto episodio di cronaca di ieri con l’aggressione ad una persona disabile da parte di 5 ragazzi, tre dei quali finiti in carcere “da genitore, che potrebbe oggi trovarsi in analoga situazione, mi sento un peso al cuore. È il concetto del branco che deve spaventarci”.

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CASTROVILLARI (CS) – “Vorrei anche io dire qualcosa sulla vicenda del nostro concittadino che ha subito l’oltraggio di 5 giovani concittadini. Non mi attardo sulla condanna del gesto, perché tanti hanno scritto e, penso, oggettivamente da condannare senza se e senza ma. Vorrei fare però una riflessione, da genitore, come la feci in periodo covid quando molti dei nostri giovani, in barba a norme restrittive, uscivano creando assembramenti”.

Inizia così il lungo post scritto su Facebook dal sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito nel quale commenta la vicenda di ieri con l’aggressione ad una persona disabile da parte di 5 giovani che hanno anche dato fuoco all’appartamento dove l’uomo vive da solo e che ha portato all’arresto per tre di loro. “Le mie disposizioni restrittive – scrive Lo Polito –  furono da molti criticate, forse perché siamo abituati a pensare che a sbagliare siano sempre i figli degli altri. Io invece non giudico, e da genitore, che potrebbe oggi trovarsi in analoga situazione, mi sento un peso al cuore a pensare cosa stanno vivendo le madri ed i padri di questi giovani sotto gli attacchi dei media e con i figli in carcere. Davvero pensiamo che queste cose accadono solo agli altri? Io non ci metterei la mano sul fuoco. Quando i nostri figli escono noi non sappiamo quasi mai dove sono e cosa fanno. Nelle discoteche super affollate, perché il nostro governatore, bontà sua, ha inteso aprirle dal 15 giugno, perché in Calabria il virus non c’era, con persone però che vengono da ogni dove, ci sono anche i nostri figli. E noi non abbiamo la forza di negare loro questo rischio. Sono convinto – scrive ancora – che molti non condivideranno questo mio scritto, ma sono ancora più convinto che nella nostra società spesso basta un attimo, una debolezza, per accendere gli animi più miti. Essendomi informato sulla provenienza di questi ragazzi  – aggiunge – non dubito che alcuni genitori abbiano loro insegnato regole ed educazione, anche per il ruolo che hanno nella nostra società. Tuttavia, è il concetto del branco che deve spaventarci”.

Famiglia, scuola, istituzioni devono denunciare con forza situazioni di disagio. Non possiamo ignorare situazioni di disagio di cui siamo a conoscenza. Le nostre scuole hanno svolto corsi e convegni su bullismo e cyber bullismo. Evidentemente – sottolinea il Sindaco – dobbiamo fare molto di più. Il nostro comune, pur con difficoltà economiche, ha destinato 20.000 euro alle scuole di propria competenza, elementari e medie, per sensibilizzare contro questo odioso fenomeno. Infine, da sindaco, vorrei rassicurare tutti sul fatto che il nostro concittadino sta bene, è ospite in struttura dove è assistito e curato. Vorrei segnalare, inoltre, con rammarico, i tempi lunghi della burocrazia che avrebbero potuto evitare questo brutto episodio. Innanzitutto fare un plauso ai vicini della persona colpita da questo gesto, esercenti, in particolare a Luigi, Salvatore, Mario (che non si sono girati dall’altra parte facendo finta di non vedere e neppure hanno utilizzato i social per polemizzare), hanno correttamente segnalato circa un mese e mezzo fa, al sottoscritto, la degenerazione della vicenda”.

“Il sottoscritto ha immediatamente segnalato alla magistratura la situazione per avere notizie sulla presenza di eventuali tutori. Ebbene, pur avendo risposto celermente la magistratura tra relazioni del Csm, dei servizi sociali, interessamento del tribunale di sorveglianza, reperimento di struttura idonea, tampone, attesa esito del tampone, sono passati ben 45 giorni. Di tanto mi rammarico e spero – conclude Lo Polito – che questa brutta vicenda insegni a noi tutti qualcosa per evitare il ripetersi di gesti analoghi. Intanto coloro che hanno sbagliato è giusto che paghino e, tenuto conto della loro giovane età, spero che possano riflettere sul male che hanno provocato ed essere in futuro cittadini migliori.

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