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Università, Corte dei Conti bacchetta: “più fondi per studenti meritevoli ma svantaggiati”

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Università, Corte dei Conti bacchetta: “più fondi per studenti meritevoli ma svantaggiati”

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Secondo la Corte dei Conti in Italia manca un disegno organico del sistema di welfare rivolto all’istruzione terziaria, sia per favorire l’accesso agli studi universitari sia per garantire i livelli di prestazione essenziali

 

 

 

COSENZA – “Assicurare il diritto allo studio universitario per coloro che sono meritevoli ma in situazione di reddito più sfavorevoli”. È la sollecitazione che arriva dalla Corte dei Conti nell’indagine sul ‘Finanziamento delle borse di studio: il Fondo integrativo borse di studio’ e in cui si tiene a precisare che tutto ciò “significa non solo creare condizioni di pari opportunità ma legare l’interesse dello Stato all’indispensabile progresso civile culturale, scientifico ed economico della sua società e al suo rinnovamento”.

In Italia manca un disegno per istruzione terziaria

Secondo la Corte dei Conti in Italia, tuttavia, manca un disegno organico del sistema di welfare rivolto all’istruzione terziaria, sia per favorire l’accesso agli studi universitari, sia per garantirne l’applicazione in maniera uniforme sull’intero territorio nazionale attraverso la formulazione dei livelli di prestazione essenziali. Fra le criticità rilevate, anche “la mancata copertura delle richieste, con l’inaccettabile fenomeno degli ‘idonei non beneficiari’ e la lentezza delle procedure amministrative, dall’accoglimento della domanda all’effettiva erogazione dell’aiuto”.

Dopo aver messo a confronto le esperienze estere (in Italia, nel 2019, solo il 28% dei 25-34enni possiede un’istruzione terziaria, contro una media Ocse del 45%), la Corte osserva che “la finalità di garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti meritevoli anche se privi di mezzi economici è possibile solo incrementando le risorse finanziarie sia statali che regionali” e indica alcune azioni necessarie: dall’ampliamento delle fasce di reddito degli aventi diritto, a misure di agevolazione (della mobilità, dei canoni di locazione di immobili e dell’assistenza sanitaria gratuita per i fuori sede), dall’avvio di un regime sperimentale che riconosca il reddito di formazione a tutti gli studenti in condizioni particolarmente disagiate, ad una più equa ripartizione della contribuzione studentesca attuata anche attraverso la previsione di una ‘no tax area’.

A seguito dell’emergenza Covid-19 e in previsione della possibile contrazione delle immatricolazioni universitarie, la legge n. 77/2020, “ha incrementato il Fondo per il 2020 di ulteriori 40 milioni di euro, che si sommano all’incremento, per lo stesso anno, di 31 milioni previsto dalla legge di bilancio 2020″. Per la magistratura contabile si tratta di un segnale che “sembra andare nella giusta direzione”, riconoscendo “quanto sia necessario il ruolo primario dei governi nella costruzione di politiche compensative”, ma occorrerà monitorarne l’andamento

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