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Le cucce erano campane in vetroresina dei rifiuti, sequestrato canile

Calabria

Le cucce erano campane in vetroresina dei rifiuti, sequestrato canile

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Sequestro canile comunale lamezia

L’accusa è di maltrattamenti di animali. Accertato il sovraffollamento della struttura che presentava diverse anomalie e carenze

 

LAMEZIA TERME – Tutto sotto sequestro, dai 289 cani all’intera superfice di 5.200 metri quadri che ospitava il canile. I carabinieri forestali hanno posto i sigilli al canile comunale in località Stretto a Lamezia. A seguito di una specifica attività di indagine è emerso che gli animali erano detenuti e sottoposti a condizioni incompatibili con le loro caratteristiche etologiche.

Diverse le anomalie accertate: recinti sovraffollati, mancanza di idonea pavimentazione, rete arrugginita, cucce costituite da campane in vetroresina idonee solo alla raccolta differenziata di rifiuti. La gestione del canile risulta, da molti anni è affidata in concessione alla società in house “Lamezia multiservizi Spa”. Dopo accertamenti di natura tecnica, l’acquisizione di documentazione e i relativi riscontri, è stata riscontrata l’ipotesi di maltrattamento di animali di cui all’art. 544ter del codice penale, e l’omissione delle azioni necessarie per la razionalizzazione e l’adeguamento del canile, conseguenti anche a segnalazioni pervenute al comune, a carico dei gestori del canile e dei responsabili del servizio del comune e della “Lamezia Multiservizi spa”.

In esecuzione del provvedimento del GIP sono stati posti sotto sequestro numero 289 cani, tutti censiti e identificati, durante le operazioni di sequestro tramite la rilevazione del microchip, e delle aree recintate del canile su una superficie complessiva di circa 5200 metri quadri.

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