Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Cosa sapiamo sull’olio di cannabidiolo, il prodotto del momento (per tante ragioni)

Italia

Cosa sapiamo sull’olio di cannabidiolo, il prodotto del momento (per tante ragioni)

Una guida (essenziale e per principianti) alle cose da sapere sull’olio di cannabidiolo

Pubblicato

il

Cannabis 4

COSENZA – È tra i prodotti di tendenza del momento, molto amato dalle star e immancabile nella dispensa (e nel beauty!) dei più attenti alla forma fisica. Cosa c’è da sapere sull’olio di cannabidiolo, però, ed è davvero il primo prodotto da provare se ci si sta avvicinando al mondo dei derivati dalla canapa? Proviamo a rispondere in questa guida a prova di principianti. Una guida (essenziale e per principianti) alle cose da sapere sull’olio di cannabidiolo

Partendo da cos’è l’olio di CBD. Dalla cannabis Sativa, attraverso tecniche ad hoc, si ottiene un estratto che ha basse concentrazioni (inferiori per legge allo 0.6%) di THC, il cannabinoide considerato responsabile di effetti psicotropi e psicoattivi, e alte concentrazioni invece di cannabidiolo, un altro cannabinoide in grado di interagire per via ormonale con il corpo umano e maggiore responsabile dei benefici della cannabis light. Da questo estratto, sciolto in un olio vettore che può essere proprio olio di canapa ma non di rado è olio di oliva od olio di semi (di girasole, di lino, eccetera), si ottiene l’olio di cannabidiolo. Quanto detto fin qua basta a immaginare che, come del resto per tutti i prodotti CBD, le varietà di CBD olio che si trovano in commercio sono ormai numerose: ogni azienda produttrice ha in catalogo non solo oli di cannabidiolo diversi per tipo di diluizione, ma soprattutto olio di CBD in diverse % (dai meno concentrati al 3% o al 5%, fino ad arrivare ai più concentrati che toccano percentuali del 25% o 30%) ed è anche per questo che, soprattutto per chi sia al primo acquisto, la scelta può non risultare semplice. Un buon criterio, forse il più importante, da cui partire è individuare l’uso principale che si intende fare dell’olio di cannabidiolo: se lo si intende sfruttare in cucina è infatti essenziale, va da sé, che si tratti di un olio di cannabidiolo a uso alimentare; mentre per l’uso veterinario dell’olio di CBD, quando non sia possibile acquistare delle formulazioni ad hoc, sarebbe meglio scegliere di meno concentrati e più adatti ai cuccioli di casa. Anche che proprietà del cannabidiolo si intende sfruttare può incidere molto sulla scelta dell’olio di CBD da acquistare: è difficile però dare delle indicazioni precise, dal momento che l’efficacia di tutti i derivati dalla canapa dipende da molte caratteristiche soggettive; l’idea migliore è, quindi, sperimentare un po’ con diverse formulazioni fino a trovare quelle più adatte a sé.

Naturalmente ciò non significa acquistare subito un gran numero di flaconi di CBD oil a concentrazioni diverse, rischiando di non sapere cosa farsene e che rimangano inutilizzati in dispensa per anni. Meglio farsi consigliare da chi abbia già un po’ di esperienza o provare a chiedere nei canapa shop e nei negozi specializzati dei campioni da poter provare. Quando si avrà acquisito un po’ di familiarità con la materia si potrebbe optare per i cristalli di CBD: sono puri, da diluire nella quantità desiderata con l’olio che si preferisce e permettono per questo di realizzare in casa olio di CBD a diverse concentrazioni a seconda di quelli che sono, di volta in volta, gli usi da farne. Per esigenze più specifiche, se l’uso di marijuana legale è consigliato a integrazione di una cura o di un trattamento specifico per esempio, utili potrebbero risultare le capsule gel di CBD: sono predosate, comode da portare con sé in tasca e da utilizzare anche fuori casa ed evitano qualsiasi indesiderabile incidente.

Tra cosa c’è da sapere sull’olio di cannabidiolo, infatti, c’è che questo derivato dalla canapa ha davvero molte possibili applicazioni contro disturbi più o meno seri e più o meno cronici che incidono negativamente sulla vita dell’individuo. Naturalmente in questi casi, quando l’olio di CBD è usato per trattare patologie e loro manifestazioni, rivolgersi al proprio medico di fiducia o al professionista medico presso cui si è in cura è indispensabile e nessuna decisione sulla sospensione di eventuali terapie farmacologiche o altri trattamenti andrebbe presa in autonomia. Non è da soli, insomma, che si deve decidere se utilizzare l’olio di cannabidiolo contro patologie a carico dell’apparato digerente, come il morbo di Chron, o contro episodi di epilessia per esempio.

Quello che si può fare in autonomia è, invece, provare a sfruttare altre proprietà dell’olio CBD quali quella antidolorifica per esempio. In caso di un trauma muscolare, anche quando sia accompagnato da gonfiore, così si potrebbe massaggiare l’olio di cannabidiolo sulla zona interessata. Anche per i dolori ai denti qualche goccia di olio di cannabidiolo applicata in loco può essere risolutiva e, più in generale, se assunto per via sublinguale l’olio di CBD può aiutare ad alleviare dolori di diversa natura, anche cronica.

Due azioni comunque hanno reso, come si accennava all’inizio, l’olio di CBD un prodotto davvero modaiolo. La prima è quella antinfiammatoria: sfruttata in dermatologia e cosmesi ha fatto sì che il cannabidiolo diventasse il miglior alleato di chi cerca di contrastare rughe, macchie della pelle e altri segni del tempo e questo spiega, soprattutto, l’abbondanza di creme e cosmetici alla canapa nelle profumerie e sugli scaffali della GDO. La seconda ragione per cui l’olio di CBD ha acquisito popolarità, soprattutto tra i più attenti alla forma fisica, è perché oltre a delle proprietà antiemetiche già largamente conosciute se ne è scoperta un’importante azione regolatrice del senso di fame e di sazietà: è per questo che l’olio di CBD a uso alimentare è comparso nella cucina di molti tra chi è a dieta o sta cercando di mantenere sotto controllo il proprio peso, usato per condire insalate o preparare ogni tipo di pietanza.

Scegliere un prodotto di qualità è di fondamentale importanza però, certamente quando si tratta di ingerire CBD oil, ma più in generale per assicurarsi davvero i benefici della cannabis light. Comprare da aziende e merchant ben rinomati è un buon punto di partenza. Altrettanto importante è controllare la provenienza: se da coltivazioni europee, infatti, è più facile che siano rispettati tutta una serie di standard di sicurezza che rendono ottimo il prodotto (oltre che avere la certezza che si tratti davvero di cannabis legale). Se possibile, meglio preferire ancora coltivazioni biologiche: la mancanza di pesticidi fa sì che risultino inalterate le proprietà organolettiche della pianta e quelle benefiche, su cui incidono infine metodi di estrazione mini-invasivi come quelli a CO2.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA