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‘Ndrangheta: il carabiniere a disposizione dell’ex moglie di un pentito

Calabria

‘Ndrangheta: il carabiniere a disposizione dell’ex moglie di un pentito

Secondo la Dda, l’appuntato Mazzone era al servizio della cosca. Garantendo ‘libertà di movimento e la bonifica del territorio da possibili microspie’

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guardia di finanza Reggio calabria 4

REGGIO CALABRIA – Nel blitz delle fiamme gialle di Reggio Calabria è finito ai domiciliari anche l’appuntato scelto dei carabinieri Antonio Mazzone, di 43 anni originario di Napoli, accusato di concorso esterno con la ‘ndrangheta. Secondo la Dda, Mazzone era al servizio della cosca. In particolare, si sarebbe messo a disposizione di Serena Assumma, l’ex moglie del pentito Liuzzo (anche lei indagata), fornendole veicoli e apparecchiature tecniche nella sua disponibilità al fine di garantirle “libertà di movimento e la bonifica del territorio da possibili microspie”.

Il militare, inoltre, avrebbe informato la donna, ritenuta esponente di spicco della ‘ndrangheta, su attività di indagine nei suoi confronti. Infine, l’appuntato Mazzone avrebbe consentito a Serena Assumma, di disattendere i domiciliari a cui era sottoposta, omettendo di denunciare la sistematica violazione delle prescrizioni.

Indagati 7 funzionari comunali: sei di loro accusati di concorso esterno

Ci sono anche sette funzionari pubblici dipendenti del Comune di Reggio Calabria tra i 14 indagati nell’inchiesta “Revolvo” della Guardia di finanza che stamattina ha portato all’arresto di 3 imprenditori e di un carabiniere. Di questi, sei sono accusati di concorso esterno con la ‘ndrangheta. Si tratta di Arturo Arcano di 59 anni (funzionario dell’ufficio Programmazione), Vincenzo Cuzzola di 69 anni (responsabile dell’ufficio Reti e Sottoservizi), Giuseppe Mafrici di 68 anni (dipendente dell’ufficio Arredo urbano e Verde pubblico), Giuseppe Marino di 68 anni (responsabile unico del procedimento di appalto relativo alla struttura sportiva del quartiere San Giovannello), il direttore dei lavori Alfredo Maria Mesiano di 49 anni, e Domenico Alessandro Macrì di 57 anni (responsabile unico del procedimento relativo al progetto integrato del Centro Agroalimentare di Mortara).

Indagato per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio il responsabile del Settore Progettazione de esecuzione Lavori pubblici del Comune Giancarlo Cutrupi, di 57 anni. Oltre ai fratelli Francesco, Giovanni e Filippo Gironda e all’appuntato scelto Antonio Mazzone, finiti ai domiciliari, nell’indagine sono indagati anche l’ex moglie del collaboratore di giustizia Giuseppe Stefano Tito Liuzzo, Serena Assumma, di 38 anni ritenuta esponente di spicco della cosca Serraino-Rosmini, l’indiano Surinder Sing, detto “Giovanni” di 42 anni e Francesco Viglianisi di 55 anni.

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