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Abusò di una collega, lui l’accusa: bugiarda

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Abusò di una collega, lui l’accusa: bugiarda

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COSENZA – Quei morbosi intrighi di corsia. Sono quelli sui quali la procura della Repubblica di Cosenza sta cercando di fare piena luce,

attraverso un processo per violenza sessuale. Alla sbarra, con la pesante accusa, c’è M. N., 34 anni, infermiere in una clinica cittadina, accusato di aver abusato sessualmente di una sua collega, all’interno della sala infermieri della struttura sanitaria privata. I fatti in questione, risalgono al settembre del 2009. Il 34enne s’è sempre dichiarato innocente, rispedendo le accuse al mittente e accusando la sua collega di essersi inventata tutto. L’infermiere, difeso dall’avvocato Franz Caruso, nel corso del dibattimento che, si sta celebrando, come avviene in questi casi, a porte chiuse, ha rifiutato di sottoporsi all’interrogatorio, da parte dell’avvocato Pierluigi Pugliese, difensore di fiducia della presunta vittima. I fatti, per come li ha denunciati l’infermiera e per come, successivamente, li ha ricostruiti la procura cittadina (l’inchiesta è coordinata dal pm, Salvatore Di Maio, ndr) raccontano che nel settembre del 2009, durante il turno notturno, l’imputato e la vittima, erano nella saletta degli infermieri. I pazienti della clinica dormivano. Il 34enne, secondo la ricostruzione dei fatti, avrebbe avvicinato la sua collega, afferrandola per un braccio e proponendole di fare sesso. Al rifiuto della collega, l’avrebbe strattonata, bloccata contro un muro e l’avrebbe toccata nelle parti intime, cercando di baciarla. Secondo la vittima, il suo collega, sarebbe andato anche oltre. Le avrebbe mostrato le sue parti intime, invitando la collega a toccarle. L’infermiera a quel punto, dopo essersi divincolata dalla morsa del suo collega, avrebbe raggiunto una una stanza dove c’erano delle persone. Al mattino seguente, finito il suo turno, la donna, seppur sconvolta per quanto accadutole, si presentò dai carabinieri per denunciare il suo collega focoso. Da qui, l’apertura dell’inchiesta e il processo. L‘imputato, in ogni udienza, ha sempre continuato a ribadire la sua innocenza, dicendosi vittima di una congiura. L’udienza ora è stata aggiornata al prossimo 9 maggio, quando il pm, titolare dell’inchiesta terrà la sua requisitoria.

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