COSENZA – La fiducia a tempo è scaduta. I dipendenti della casa di cura privata “Madonna della Catena” di Laurignano, ormai da giorni
sono sul piede di guerra. I ritardi nei pagamenti ormai non fanno più scalpore, sono undici le mensilità arretrate, sono tante le incognite sul loro futuro occupazionale, sono tanti i dubbi su come finirà questa vicenda. “Siamo all’esasperazione più totale. Non vediamo soluzioni, nè vie d’uscita. Siamo a lavoro, per un senso di responsabilità nei confronti dei pazienti. Dovremmo andare a lavoro, con la mente libera, senza pensieri e preoccupazioni. Ma come si fà?. Le bollette – riprendono in coro i dipendenti della storica struttura riabilitativa – crescono di giorno in giorno, fra un pò a molti di noi taglieranno l’acqua e la luce, senza dimenticare che molti di noi siamo monoreddito e che le banche non accettano scuse. I conti sono in rosso e vanno rimessi a posto. Abbiamo smesso di riposare, figuriamoci di dormire. Non sappiamo più come fare per andare avanti. Abbiamo più di una volta chiesto al signor prefetto di ascoltarci. In lui abbiamo trovato una persona, un uomo di Stato comprensivo che s’è dato da fare e lo sta facendo ancora per noi. Ma mancano gli interlocutori con cui parlare. Ora aspettiamo solo che qualche politico si faccia avanti per chiederci il voto. Li stiamo aspettando…. a braccia aperte”.
