“Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire.
Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi”
E’ già un caso editoriale l’ultimo libro del vice-direttore de La Stampa, Massimo Gramellini. Fai bei sogni, uscito in libreria lo scorso 1° marzo, in poco meno di un mese era già alla quarta ristampa, con oltre 200mila copie vendute. Un romanzo autobiografico, ma “non un’autobiografia”: ha precisato più volte il suo autore.
Il racconto di una vicenda dolorosa, la scoperta di una terribile verità dopo quarant’anni. “Un’opera che non può lasciare impassibili i suoi lettori”: l’ha definita Fabio Fazio, grande amico e collaboratore dello scrittore per la trasmissione “Che tempo che fa”.Solo il racconto della sua origine è una storia nella storia. Il libro è scaturito dalla precedente produzione letteraria di Gramellini, L’ultima riga delle favole, in cui il protagonista perde la madre proprio come l’autore. Questi regala l’opera alla madrina, grande amica della madre, che leggendolo, si accorge di una spiacevole circostanza: Massimo non ha mai saputo come sia avvenuta effettivamente il decesso. Decide così di affidare la verità ad una lettera e da lì comincia una rielaborazione, con quarant’anni di ritardo.
“A quindici anni – ha raccontato Gramellini, durante la presentazione a ‘Che tempo che fa’ – mi vergognavo di dire che ero orfano e quando venivano gli amici a casa, nascondevo la foto di mia madre. Quando se ne accorse mio padre, mi chiamò nel suo studio e mi chiese il perchè del suo gesto. Io, di tutta risposta, gli chiesi di raccontarmi la verità. E così lui si è inventato una storia assolutamente incredibile, che chiunque avrebbe capito fosse una balla. Tutti tranne me. Lui non voleva farmi soffrire e io rimuovevo continuamente la verità. La verità destabilizza, ma fino a che non la conosci rimani un bambino”.
“Fai bei sogni” è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. “Fai bei sogni” è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. “Fai bei sogni” è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell’amore e di un’esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.
