Site icon quicosenza

Al Rendano ”debutta” una Tosca che unisce tradizione e innovazione

Teatro Rendano interno Cosenza 1

L’allestimento, concepito appositamente per la stagione lirico- sinfonica del Teatro Rendano, prevede videomapping e altre innovazioni che abbattono la “quarta parete”. 

 

COSENZA – La “Tosca” debutta questa sera, alle 20,15, sul palco del teatro di tradizione cosentino, firmata da Antonello Palombi, nome importante della lirica italiana e molto conosciuto come tenore, una delle voci italiane più apprezzate in tutto il mondo, spesso ospite al Teatro alla Scala di Milano o al Metropolitan di New York.  Se da un lato l’allestimento si presenta molto rispettoso dei canoni abituali della tradizione operistica, dall’altro sposa le nuove tecnologie, ricorrendo alle videoproiezioni e coinvolgendo nell’azione scenica la stessa platea, con l’effetto di accorciare le distanze con il palcoscenico e gli artisti ed abbattere, dunque, la cosiddetta “quarta parete”. “Abbiamo fatto un buon lavoro – afferma Antonello Palombi – con i colleghi e conto di poter mostrare una “Tosca” assolutamente aderente allo spartito e alla scrittura del compositore e che in un certo qual modo soddisferà il palato dei tradizionalisti, ma mostrerà anche le sue vere fattezze utilizzando la tecnologia di cui disponiamo oggi.

 

Il video mapping – aggiunge – servirà solo ad arricchire e a dare una profondità che altrimenti sarebbe impossibile avere, creando nello spettatore la sensazione di trovarsi in un altro luogo, non in teatro. Per il resto, sia le scene che i costumi saranno assolutamente quelli del tempo. Cronologicamente la nostra “Tosca” è inserita nel contesto storico nel quale l’autore l’ha concepita. Antonello Palombi ha vestito, da cantante, numerose volte il ruolo di Mario Cavaradossi in “Tosca”. Ora, però, è passato dall’altro lato della barricata, partecipando all’allestimento da una prospettiva diversa. “E’ stato un po’- spiega il tenore e regista umbro – come costruire i personaggi insieme con gli altri, cercando di ripulirli di alcuni vezzi, abitudini, atteggiamenti posturali o di azione, o gestualità che dir si voglia, cercando di svecchiarli il più possibile. E’ giusto che l’opera si evolva, che gli attori si evolvano, perché è cambiato il mondo e le stesse persone sono cambiate. Noi siamo parte dell’Orchestra (diretta da Luca Ferrara), nel senso che siamo “strumenti” che funzionano a fiato con la voce”.

 

Chi ha dato un contributo non da poco all’allestimento del “Rendano” e allo stesso regista Antonello Palombi, è stato Rocco Pugliese che della “Tosca” in scena stasera e domenica 24 gennaio (in replica pomeridiana, ore 17,30) firma la scene e i costumi. Una vecchia conoscenza del “Rendano” Rocco Pugliese, sia come regista che come direttore di scena. Di lui si ricordano le regie di un “Barbiere di Siviglia” del 1989. “L’attuale direttore artistico Lorenzo Parisi – racconta Rocco Pugliese – si è ricordato del lavoro che ho fatto e mi ha chiamato per occuparmi delle scene e dei costumi di “Tosca”. Erano anni che volevo ritornare, ma non c’era stata l’opportunità”. Sulla novità tecnologica di “Tosca” spiega: ”Ho unito le due cose per allargare il racconto affinché non finisca nella scatola magica del palcoscenico. Nel completo rispetto del libretto e della musica, ho cercato, però, di interpretare determinati sentimenti. Quindi – dice ancora Pugliese – ci sono emozioni rappresentate da quadri famosi che vengono proiettati creando un ambiente diverso, ma il contesto generale rimane quello di una lettura classica con l’aggiunta di tecnologie per accompagnare al meglio il pubblico presente in questo viaggio meraviglioso che è Tosca”.

Exit mobile version