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Emergenza rifiuti nel cosentino. Il PD vuole l’inceneritore, la Regione dice no
COSENZA – Cassonetti colmi e strade invase dai rifiuti. Uno scenario desolante che si ripete di Comune in Comune, dal Pollino al Savuto, nei piccoli centri della provincia di Cosenza.
I sindaci dei paesi coinvolti dalla situazione emergenziale sono stati invitati sabato a discuterne alla presenza del presidente della Provincia e dell’assessore all’Ambiente della Regione, Pugliano, al quale sono ora delegate le attività del commissario straordinario per l’emergenza rifiuti. Un tavolo necessario per Oliverio in quanto “la situazione della gestione dei rifiuti in provincia di Cosenza ed in Calabria è giunta, e siamo molto preoccupati per questo, ad un punto oltre il quale si possono determinare situazioni incontrollabili, sia dal punto di vista sanitario che della gestione vera e propria dell’ordine pubblico. I sindaci e le popolazioni non possono essere lasciate da sole ad affrontare quella che, con l’avvicinarsi della stagione estiva, si profila come una vera e propria emergenza”. “Finalmente, – ha affermato Oliverio – si è chiusa una lunga fase di gestione commissariale che ha rappresentato un’esperienza fallimentare sotto ogni punto di vista. In questi anni di commissariamento sono state sperperate ingenti risorse destinate a questa regione per alimentare circoli e situazioni che non solo non sono risultate virtuose e non hanno prodotto alcun risultato, ma che spesso hanno favorito degenerazioni e infiltrazioni anche da parte della criminalità. Chiudere questa fase è, dunque, urgente e necessario”. Secondo il governatore del PD pro-inceneritore Mario Oliverio sono il primo obiettivo è “affrontare l’emergenza togliendo immediatamente i rifiuti delle strade ed avendo un quadro delle potenziali disponibilità di abbancamento in tutta la provincia di Cosenza e delle discariche che sono state autorizzate o sono in via di realizzazione, sbloccando tutte le situazioni ferme per pastoie burocratiche”.
L’assessore regionale all’Ambiente Pugliano, ha ribadito la posizione della Regione che non contempla l’ingerenza delle Provincia nel coordinamento dei lavori e provveduto ad informare che tra un mese sarà riaperta la discarica di Pianopoli che dovrebbe comportare la fine dell’emergenza. “In giunta, la prossima settimana, approveremo il progetto di riordino della legge regionale sui rifiuti. Puntiamo – ha detto l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria – su nuove politiche per la raccolta differenziata, che oggi in Calabria e’ all’11 o 12%, ma dovrebbe essere al 65% secondo le direttive europee. Le risorse le porteremo non sul servizio, ma sulla tariffa. Il cittadino deve partecipare alla raccolta differenziata. Non serve un altro termovalorizzatore, basta e avanza il raddoppio di Gioia Tauro, che ancora non e’ stato completato. Certo, nella parte nord della Calabria, nella provincia di Cosenza, bisogna almeno realizzare un impianto tecnologico di selezione e recupero per la raccolta differenziata. Nel piano regionale dei rifiuti ne erano previsti tre, ma almeno uno va fatto. Non sarà un inceneritore, lo dico con fermezza, si tratta di un impianto tecnologico innovativo”, ha concluso Pugliano. I sindaci di Acquaformosa, Verbicaro, San Nicola Arcella, Marzi e Saracena a conclusione dell’incontro hanno chiesto a gran voce che Provincia e Regione studino una formula affinchè “I comuni più penalizzati non continuino ad essere paradossalmente quelli più virtuosi; quelli cioè che non sono stati a guardare, quelli che in questi anni hanno saputo mettere in atto, autonomamente e senza aspettare soluzioni dall’alto, vie alternative. Puntando sulla differenziata. Noi comuni avanti sulla differenziata, con il problema doppio della frazione umida, non possiamo quindi essere trattati alla stregua di chi la differenziata non l’ha mai voluta avviare. Ecco perché riteniamo che la tariffa per il conferimento del sacco nero in discarica, per giustizia, debba essere proporzionalmente diversa a seconda se si differenzia o meno. I comuni devono pagare diversamente, in base al tasso di indifferenziata conferito. A Cosenza – continiua GAGLIARDI – abbiamo ribadito anche un concetto già ampiamente spiegato ma che pare non voglia essere pregiudizialmente digerito in certi ambienti. Chi sostiene che con la differenziata non servono le discariche non sa di cosa parla”.



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