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Referendum, dalla battaglia per il sì al silenzio. Il curioso caso di Mario Oliverio

Calabria

Referendum, dalla battaglia per il sì al silenzio. Il curioso caso di Mario Oliverio

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Il governatore calabrese continua a non esprimersi sul referendum del 17 aprile. Santelli: “Tema sparito improvvisamente dalla sua agenda”.
 

COSENZA – Da tempo, da più parti politiche, si chiede un intervento deciso del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio in merito al referendum sulle trivellazioni in mare che si terrà il prossimo 17 aprile. Ma lui preferisce tacere, alimentando, se mai ce ne fosse stato bisogno, la confusione interna al Pd anche su un argomento che più semplice proprio non si può. Una confusione acuita dalle dichiarazioni di qualche giorno del candidato sindaco di Cosenza (voluto fortemente dal Partito democratico) Lucio Presta che ha dichiarato che non andrà a votare perché ritiene ci siano delle potenziali ragioni valide sia per il sì che per il no. Il manager ha anche aggiunto che a suo avviso il referendum non andasse fatto. Una tesi che si scontra (o si scontrerebbe) con la linea seguita dal governatore calabrese fino a pochi mesi fa, quando sosteneva con grande forza e impegno le ragioni del sì. Da allora, chissà per quale oscuro motivo, il silenzio ha preso il sopravvento, a tal punto da avallare le voci su un possibile e clamoroso passo indietro di Oliverio rispetto alle convinzioni espresse in passato.
 

Santelli: “Il silenzio di Oliverio un incoraggiamento all’astensione”

Ad evidenziare lo strano comportamento di Oliverio è il coordinatore regionale di Forza Italia, Jole Santelli. “La Calabria – dichiara – è stata, per volontà di Oliverio, una delle cinque regioni Italiane a volere il referendum no triv, che costerà circa 500 milioni di euro alla collettività. Eppure, incredibilmente, il tema è sparito dall’agenda del Governatore. Non ne parla, al netto di una dichiarazione scontata per il sì, probabilmente per il diktat ricevuto da Renzi. Eppure – continua Santelli – nei mesi scorsi, Oliverio si era vestito da Masaniello, correndo a Bari da Emiliano per recitare il ruolo di difensore delle coste meridionali, con annunci roboanti che preludevano a un impegno massiccio nella campagna referendaria. Nulla di questo è accaduto. Ne parla, invece, Lucio Presta, candidato sindaco del Pd a Cosenza, che in un’intervista ha dichiarato che il 17 aprile non andrà a votare, sconfessando clamorosamente la linea del presidente della Regione e del Partito Democratico calabrese. Una confusione senza limiti che dimostra come Oliverio e il Pd locale inseguano senza sosta il renzismo, arrivando addirittura a un silenzio che sa di incoraggiamento all’astensione su un quesito elettorale voluto da loro stessi”.

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