Conferenza stampa degli esponenti del Pse dopo l’esclusione di Giuseppe Mazzuca dall’anagrafe del Partito democratico. “Guglielmelli esaltava Presta senza conoscerlo”
COSENZA – Giuseppe Mazzuca non ha nascosto la delusione nel corso della conferenza stampa organizzata dopo la decisione del Pd di escluderlo dall’anagrafe del partito. Una decisione che secondo l’ex capogruppo in consiglio comunale del Pse ma da sempre legato al Pd tanto da rivendicare la creazione del gruppo al Comune di Cosenza nel luglio del 2007, è stata adottata in maniera illegittima. Accanto a lui, durante la conferenza, anche Enzo Paolini che non ha risparmiato frecciate contro i vertici del partito di Renzi.
“Già 3 anni fa sapevano – ha detto Mazzuca – che io facevo parte del Pse. Insieme ad Enzo Paolini, all’allora onorevole Musi (commissario regionale del Pd dal 2010 al 2012), all’ex presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio e al consigliere regionale Carlo Guccione avevamo deciso di formare il gruppo del Pse che è stato organico al gruppo del Pd, tant’è che ogni volta che c’è stata da fare una lotta contro Scopelliti, avallata dallo stesso Pd, la faccia ce l’ha messa solo il Pse. Loro (il Pd, ndr) sono dei codardi, non hanno mai avuto questo coraggio, così come non hanno il coraggio di porre le firme al documento per chiarire chi è stato a volere la mia esclusione dall’anagrafe del partito. Alla luce di ciò mi chiedo dove sia la legittimità, stiamo parlando di una commissione (quella che lo avrebbe fatto fuori, ndr) che non esiste. Il Pd con questa scelta si arroga il diritto di prendere decisioni senza poterlo fare. Mi chiedo con chi il segretario provinciale Guglielmelli abbia concordato questa commissione e quale organo elettivo abbia legittimato questo provvedimento. Dovrebbero esserci dei passaggi obbligati e invece non si conoscono i nomi dei componenti di questa commissione. Evidentemente non si è neanche riunita. Probabilmente qualcuno ha voluto punirmi per il mio sostegno coerente e convinto ad Enzo Paolini”.
Sfiducia ad Occhiuto. “Il Pd ha fatto pagare al Pse la fattura del notaio”
“Che io fossi il capogruppo del Pse in consiglio comunale – ha proseguito Mazzuca – il Pd lo sapeva benissimo, tanto da inviare, il giorno dopo la defenestrazione del sindaco Occhiuto, la fattura del notaio al Pse. E’ proprio così, il Pd ha fatto pagare a noi la fattura dell’onorario del notaio Anna Muto. Questo è il Pd. Quindi, non lo sapevano che facevo parte del Pse? Vogliono che legga i messaggi inviati ad Enzo Paolini nei quali concordavano con lui i comunicati? Anzi, no, li inviavano, poi Paolini li correggeva e li rispediva al segretario provinciale perché oltre al contenuto anche la forma non era corretta. Ripeto, il Pse è stato legittimato da loro. La mia intenzione non è assolutamente quella di ritornare nell’anagrafe degli iscritti al Pd, a questo punto è meglio stare lontano dal partito. Ciò che è curioso, però, è che anche se volessi fare ricorso non saprei contro chi ricorrere, perché l’organismo che ha preso questa decisione, ripeto, non esiste. Mi chiedo come mai non abbiano espulso dall’anagrafe l’ex vicecapogruppo del Pd (Marco Ambrogio) che dopo una nota e un indirizzo di quattro deputati, primo firmatario il segretario regionale Ernesto Magorno, ha nominato gli scrutatori del referendum. Se è questo il Partito democratico non voglio averci nulla a che fare, così come la maggior parte dei cittadini onesti di Cosenza”.
Capitolo Presta
“Alla fine di quella famosa riunione del venerdì – ha rivelato ancora Mazzuca – il segretario provinciale del Pd Luigi Guglielmelli ci ha detto che dovevamo convergere su Presta, perché lo riteneva un personaggio importante e di esperienza. Io in genere non svelo i messaggi privati, ma uno non posso non renderlo pubblico. Me lo ha inviato proprio Guglielmelli: ‘Considerato che io con Presta ho parlato tre minuti e tu due ore, che tipo è?’. In pratica, io avrei dovuto convergere su Presta su loro indicazione quando loro non avevano la più pallida idea di che tipo fosse. Presta, appena è arrivato a Cosenza, ha voluto parlare con me e non con loro. Ne dico un’altra: quando abbiamo scelto di far cadere Occhiuto, Luigi Guglielmelli ha provato a convincermi a convergere su Enzo Paolini come candidato sindaco in vista delle primarie. E ce l’ha fatta. Io non volevo sostenerlo Enzo, ma Guglielmelli è riuscito a farmi cambiare idea. Ora sostiene con convinzione Presta”.
Il pensiero di Paolini
“La questione è molto chiara – ha sottolineato il candidato sindaco – questa classe dirigente del Pd ritiene di utilizzare il partito come una cosa privata. D’altra parte un titolo di giornale qualche giorno fa lo testimoniava, ‘Presta dice: Lotti mi ha portato il Pd’, quindi il Pd, per bocca di Lotti e di Presta è un partito che si mette in una scatola e il proprietario lo porta dove vuole. Questo vale per questa nomenclatura che sarà di 30-40 persone, non vale per gli elettori del Pd, i quali non sono una merce da mettere in una busta e portare in giro. Questo provvedimento di oggi contro Mazzuca è un semplice dispetto, non ha nessuna valenza né politica, né istituzionale, ma fa capire chi è il Pd”.
