A questa conclusione è giunto lo psichiatra Antonio Mautone: Nicolas Sia era seminfermo di mente nel momento del fatto.
CATANZARO – Lo psichiatra, il dottor Antonio Mautone, nella perizia psichiatrica effettuata su Nicolas Sia, il diciannovenne che il 24 ottobre scorso uccise a coltellate a Catanzaro Marco Gentile, di 18 anni ha dichiarato che il giovane era seminfermo mentalmente nel momento in cui ha ucciso il 18enne. L’esito della perizia é stato depositato nella cancelleria del gip, Carlo Saverio Ferraro, davanti al quale é in corso l’incidente probatorio.
Il delitto è avvenuto ad ottobre 2015, e subito dopo il fatto era stato fermato Nicolas Sia, di 19 anni. Poco dopo era stato ritrovato e sequestrato il coltello usato per l’omicidio. Secondo la ricostruzione degli investigatori la vittima doveva la pagare la somma di dieci euro a Nicola Sia per l’acquisto di uno spinello. Nei giorni precedenti all’omicidio, Marco Gentile, in presenza di altre persone, si sarebbe rifiutato di saldare il debito facendo salire l’ira di Sia che lo ha incontrato in un vicolo nei pressi dei giardini di San Leonardo, luogo abitualmente frequentato dai ragazzi catanzaresi. Da qui sarebbe nata una feroce lite; poi Sia ha estratto un coltello, ed ha colpito la vittima alla gola. Gentile nonostante i soccorsi è morto in ospedale.
Marco Gentile, il giovane di 18 anni ucciso a Catanzaro
Già i consulenti della difesa, avevano descritto Nicolas Sia come «un soggetto affetto da grave patologia psichiatrica e non capace d’intendere e di volere, così come non lo era nel momento del fatto. Un soggetto psicotico schizofrenico». Si tornerà in aula, per la ripresa dell’incidente probatorio, il prossimo 8 aprile.
