Area Urbana
Amministrative Cosenza: il Pd c’è, ma non si vede
Il Partito democratico sembra appoggiare Lucio Presta solo sulla carta. Nessun big vuole esporsi troppo.
COSENZA – Dopo il referendum sulle trivelle in mare, prosegue, com’è normale che sia, a colpi di slogan la campagna elettorale dei candidati sindaco di Cosenza. E a tenere sempre banco è l’accordo, ormai prossimo, tra il Pse di Enzo Paolini e il Nuovo centrodestra. I fratelli Pino e Antonio Gentile, pur mancando l’ufficialità, hanno ormai chiarito da che parte staranno nella corsa alla conquista di Palazzo dei bruzi. La confusione che regna all’interno del Partito democratico locale non convince affatto i rappresentanti cosentini di Ncd che fiutando una clamorosa sconfitta di Lucio Presta, preferiscono puntare sull’avvocato che cinque anni fa sfidò Mario Occhiuto al ballottaggio dopo aver superato lo stesso Pd nel primo turno. Ciò che lascia più d’una perplessità ai Gentile (e non solo a loro) è lo strano atteggiamento mostrato dai vertici del Partito democratico: hanno candidato (o subìto) il manager dei vip, ma preferiscono girargli alla larga, dando così l’impressione di non amarlo troppo.
L’assenza sistematica del presidente della Regione Mario Oliverio ad ogni iniziativa organizzata da Presta (poche in realtà) fa riflettere. È come se non aspettasse altro che il suo fallimento alle amministrative per poter poi rivendicare a Roma i propri diritti. La scelta di Presta, si sa, è stata imposta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, con il placet di Matteo Renzi. Un ordine venuto dall’alto che ha di fatto chiuso i rapporti con il Pse e con una buona fetta di elettori. In poche parole, a meno di clamorosi cambi di direzione e strategie come una improbabile discesa in campo dei big regionali nella lista del partito, l’impressione è che il Pd non abbia intenzione di prendere parte veramente alla prossima tornata elettorale del 5 giugno, lasciando campo libero ai soliti Occhiuto e Paolini. Tutto questo (è una speranza) per riacquistare forza e credibilità agli occhi di Renzi che a quel punto sarebbe costretto (altra speranza) a dare maggiore ascolto ai vari Oliverio, Adamo ed Enza Bruno Bossio. Chi vivrà, (prima o poi) vedrà il Pd.



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