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Chiede che la figlia disabile partecipi alla gita, ma la preside gli urla contro

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Il genitore per avere risposte è stato costretto ad allertare i carabinieri ed il sindaco. 

 

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Lettera di denuncia indirizzata al Ministro dell’Istruzione, al Ministro delle Politiche Sociali, alla Regione Calabria e al sindaco di Corigliano Calabro. “Sono il padre di una diciassettenne che frequenta la seconda classe della scuola media Toscano di Corigliano Calabro. Verso la fine di febbraio, – spiega l’uomo nella missiva – fui contattato dalla scuola per mandare mia figlia, una ragazza disabile, ad una manifestazione teatrale nella città di Cosenza. La mia risposta fu affermativa. Da subito mi furono mostrate perplessità riguardo al trasporto perché le ditte di loro pertinenza non erano attrezzate per soggetti disabili, ma mi avrebbero aggiornato sulle possibilità di accogliere anche mia figlia. Mi sono quindi informato personalmente e senza troppa fatica sono finito nel sito della ditta Preite di Cosenza, l’immagine che appare è una lunga fila di autobus e in primo piano si vedeva benissimo la presenza della pedana per le carrozzine, provai a contattarli e mi fu risposto che avevano mezzi per disabili.

 
 

Sono andato a scuola per parlarne e mi hanno detto che era necessario un appuntamento. Fissato l’appuntamento, fui  ricevuto dalla preside Sapia e dalla sua vice Argentino. Dissero che non vi erano novità e che avevano informato il sindaco della situazione. Mi fu detto, che avendo ormai affidato l’incarico per il trasporto alla ditta RG Rocco di Corigliano non si poteva tornare indietro per annullarlo. I toni si accesero appena informai del fatto che esistevano delle ditte che avevano il servizio per disabili, ma i toni delle due dirigenti si alzarono subito e fui allontanato perché avevo dato del ‘tu’ alla preside che invece pretendeva l’uso del ‘lei’.

 

Provai a chiedere una copia del programma della gita, fui mandato a destra e a sinistra senza riuscire ad averla. Chiesi spiegazioni sulla condizione di degrado all’interno del recinto della scuola che avevo già denunciato. Anche in questo caso fui nuovamente invitato ad andare via perchè a detta loro sono un ‘provocatore’. Andai quindi in Comune, dove trovai il sindaco, il vicesindaco e l’assessore alla Pubblica Istruzione che si adoperarono prontamente per risolvere la questione, però non trattandosi di una questione di loro competenza poterono solo inviare un sollecito alla scuola e alle due dirigenti.

 

Contattato con urgenza dalla scuola il giorno prima della gita mi venne comunicato della revoca dell’incarico alla ditta RG Rocco e l’affidamento alla ditta Scura a cui io stesso avevo chiesto informazioni sui servizi per disabili. A questo subito mi fu aggiunto un ‘ma’. La badante non poteva accedere al pullman. La vice della dirigente, a cui si aggiunse il segretario Caruso, cercavano di portare delle fantasiose motivazioni e ad alzare sempre più il tono della voce, per giustificare la negazione del diritto di mia figlia ad essere accompagnata. Poi andarono via e io mi sono visto costretto a chiedere l’intervento dei carabinieri. Il giorno dopo, la vicenda si è conclusa con la gita. Io ho dovuto far accompagnare con un’auto la badante e seguire l’autobus nel tragitto di andata e ritorno”.

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