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Il pianista Boris Petrushansky chiude la stagione lirico-sinfonica del Rendano

boris petrushansky

La pianista Anna Kravtchenko che avrebbe dovuto suonare con l’Orchestra del Teatro “Rendano” in occasione dell’ultimo concerto della stagione non potrà essere a Cosenza per motivi di salute.

COSENZA – La scelta della direzione artistica del “Rendano” è caduta su un nome di spicco del panorama musicale mondiale, il pianista moscovita Boris Petrushansky, stabilitosi dal 1991 in Italia, a Imola, dove insegna presso l’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro”, mentre continua la sua intensa attività concertistica sia in Italia che in Russia, dove ritorna regolarmente, ma anche in molti paesi Europei, del Nord e del Sud America, nonché in Asia, Africa e Australia. L’improvviso forfait della Kravtchenko darà la possibilità agli appassionati di musica della città e della regione di poter assistere ad un concerto del maestro Petrushansky che, proprio per la sua grande statura musicale, renderà ancora più accattivante ed atteso l’appuntamento conclusivo della stagione lirico-sinfonica del Teatro “Rendano”. Invariato il programma della serata di domani che comprende il concerto per pianoforte e orchestra n.1 di Tchaikovsky e, a seguire, “Quadri di un’esposizione” di Musorgskij/Ravel.

 

Per l’occasione l’Orchestra del Teatro “Rendano” sarà diretta da Luca Ferrara, già sul podio del “Rendano” per “Tosca” di Giacomo Puccini. Il programma del concerto sinfonico di domani, alle 20,15, sottende un doppio omaggio. Con il concerto di Tchaikovsky si vuole ricordare la figura di Alfonso Rendano (cui è intitolato il teatro di tradizione cosentino), compositore e pianista famoso in tutto il mondo non solo per le sue qualità di raffinato interprete, ma anche per aver inventato il “pedale indipendente” che in seguito arricchirà la morfologia di tutti i pianoforti. Con “Quadri di un’esposizione” di Musorgskij, suite tra le più famose del compositore russo e diventata col tempo oggetto di diverse strumentazioni, anche per orchestra, come quella di Maurice Ravel, si vuole evocare l’affinità dell’oggetto della composizione, scritta da Musorgskij per Victor Hartmann, suo amico pittore, scomparso giovanissimo, con il Museo all’aperto Bilotti (Mab) di Cosenza.

 

Confermata anche la prova generale aperta alle scuole di ogni ordine e grado, a partire da domani alle 10,30. Figlio d’arte (i suoi genitori erano entrambi musicisti), Boris Petrushansky è nato a Mosca nel 1949. All’età di 8 anni viene ammesso alla Scuola Centrale presso il Conservatorio di Mosca. Nel 1964, l’incontro, all’età di quindici anni, con uno dei più grandi musicisti del nostro tempo, Heinrich Neuhaus. Petrushansky ne diventa il suo ultimo allievo. Quei non molti mesi trascorsi nella classe di Neuhaus sono stati determinanti sotto molti aspetti per tutto il successivo sviluppo del pianista moscovita che si perfezionò successivamente sotto la guida di Lev Naumov, a sua volta allievo e assistente di Neuhaus, un musicista fine, fedele custode delle tradizioni romantiche della scuola da cui sono poi usciti Emil Gilels e Sviatoslav Richter. In un concerto del Maggio Musicale Fiorentino è proprio sulle spalle di Petrushansky che ricade l’onere e l’onore di sostituire il grandissimo Sviatoslav Richter.

 

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