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Teatro Rossosimona, debutta a Cosenza ‘La guerra di Tadeusz’

Cultura & Spettacolo

Teatro Rossosimona, debutta a Cosenza ‘La guerra di Tadeusz’

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Una co-produzione che presto varcherà i confini nazionali per approdare, nel 2017, al festival ItaliArt di Dijon, in Francia.

 

COSENZA – Con “La guerra di Tadeusz” Rossosimona incontra la compagnia Ombradipeter diretta da Vincenzo Cirillo per una messa in scena franco-italiana che coinvolge artisti cosentini, il cui debutto avverrà domani, alle 21,00, al Teatro dell’Acquario di Cosenza. Sul palco Noemi Caruso, Arianna Luci e Luigi Marino in una pièce che s’ispira a uno dei maestri del teatro novecentesco, Taudesz Kantor. Cirillo, artista italiano residente in Francia, firma testi e regia di un lavoro sperimentale che fonde teatro di parola e teatro danza, cercando di rispettare l’idea teatrale kantoriana: il sogno che si raffronta con la realtà senza trascurarne l’aspetto estetico- plastico. Dopo essersi confrontato con Jerzy Grotowski in Polonia, Pablo Neruda in Cile, Antonin Artaud in Francia, Cirillo ritorna a Cosenza per la realizzazione di questo nuovo spettacolo che omaggia Kantor.

 

La prima collaborazione fra la compagnia Ombradipeter di Cirillo e Rossosimona di Lindo Nudo era avvenuta con l’ospitalità dello spettacolo “La morte di Antonin Artaud” all’interno del progetto di residenza teatrale “Un piccolo teatro d’arte per l’area urbana”, con sede al Piccolo Teatro dell’Università della Calabria. Protagonisti furono Noemi Caruso, Chiara Brissa e Costantino Montalto, con musiche di Luigi Marino e Alessandro Rizzo. Ora Caruso e Marino tornano a lavorare con Vincenzo Cirillo in una produzione che nasce interamente a Cosenza e di cui Noemi Caruso firma le coreografie.

 

Si legge nelle note: “Il piccolo Tadeusz, abbandonato dal padre, trova rifugio nei suoi sogni teatrali. Prova a ricostruire la sua vita identificando l’uomo con l’attore; prova ad avvicinare lo spettatore all’universalità di un’idea, senza rinunciare al piacere di confonderlo. Questa è la storia di una guerra senza sangue, piena di soldati fantasma. Una guerra fatta di uomini che amano, soffrono, lottano e muoiono. Una guerra neanche troppo diversa da tutte le altre guerre in quanto, anch’essa, inutile. Le immagini sono dipinti su un palcoscenico insolito, fatto di luci e ombre, dove al posto dei colori ci sono gli attori che diventano anima e corpo e parlano a tutti, non importa in quale nazione lo spettacolo venga rappresentato. La guerra di Tadeusz è fatta di milioni di storie e una sola: quella dell’umanità. Il sogno di questa rappresentazione è quello di mostrare l’ineluttabile precarietà della vita scuotendo lo spettatore dal sonno della misera quotidianità”.

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