Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Boss crivellato di colpi a Roma, l’assassino è un ‘collega’

Archivio Storico News

Boss crivellato di colpi a Roma, l’assassino è un ‘collega’

Pubblicato

il

4c15acd5808a8015edffcf6b6fc4a393

ROMA – Era considerato l’uomo più potente della locride. Il boss più autorevole e temuto.

Il suo ruolo era stato ‘istituzionalizzato’ dal matrimonio con la sorella di Bruno Nirta reggente dell’omonima famiglia di San Luca. Ma il 25 gennaio scorso l’egemonia di Vincenzo Femia viene letteralmente seppellita da undici colpi di revolver sparati a distanza ravvicinata. Il corpo di Femia da decenni trapiantato nella capitale verrà ritrovato a Trigoria nella periferia sud di Roma all’interno della propria autovettura. L’esponente di spicco della conserteria criminale più pericolosa tra le ‘ndrine calabresi rimase così vittima di un agguato. Oggi la squadra mobile di Roma ha arrestato il presunto killer del boss di San Luca. Si tratta di Gianni Cretarola posto in regime di custodia cautelare a seguito di un provvedimento disposto dalla direzione distrettuale antimafia di Roma. 

 

“Tutto lascia ipotizzare che ci sia una forte presenza sul territorio della ‘ndrangheta”. E’ l’analisi del capo della squadra mobile di Roma, Renato Cortese, parlando con i giornalisti. “Sicuramente chi ha agito – ha sottolineato Cortese – lo ha fatto con modalita’ mafiose e la vittima era legata alle cosche della ‘ndragheta calabrese”. Femia si opponeva all’apertura di una cosiddetta “locale” della ‘ndrangheta a Roma. Identificato uno dei killer, Gianni Cretarola, di 31 anni, gli agenti sono ancora al lavoro per individuare il secondo assassino. La vittima e’ stata infatti colpita da proiettili calibro 9 e da un revolver esplosi da punti diversi. Secondo gli investigatori, Femia si era opposto all’apertura di una nuova cellula della ‘ndrangheta nella Capitale e per questo sarebbe stato ucciso probabilmente su ordine di altri clan.  La cosiddetta “locale” della ‘ndrangheta e’ un insieme di cellule composto da famiglie e ‘ndrine presenti su un determinato territorio. Al vertice della “locale” vi e’ un capo che ha il potere, cosi’ come ha spiegato il capo della squadra Mobile di Roma Cortese, di vita e di morte su tutti gli affiliati. “Il fatto che la vittima – ha spiegato nel corso di una conferenza stampa Renato Cortese – si sia opposto ad un’apertura di una “locale” della ‘ndrangheta su Roma non significa che non ce ne siano gia’ attive altre sul territorio. Anzi, probabilmente la nuova ‘locale’ avrebbe sottratto potere alle altre presenti nella capitale”. Il killer Cretarola e’ ritenuto dagli investigatori uno degli esecutori materiali dell’omicidio ma il mandante deve ancora essere individuato. Cretarola e’ legato alla Calabria da vincoli familiari pur essendo originario di Sanremo. Nel 2006 era stato arrestato ad Alessandria per aver ucciso a coltellate un suo coetaneo. Nel carcere di Alessandria ha poi accoltellato un immigrato e dal 2010 e’ un sorvegliato speciale. Gli investigatori della sezione criminalita’ organizzata della mobile hanno individuato il killer grazie al telefonino cellulare utilizzato e che e’ risultato agganciato alla cellula telefonica del luogo dove e’ successo l’omicidio. Si tratta di un cellulare con una scheda telefonica intestata ad uno sconosciuto ma che il killer utilizzava gia’ da mesi.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA