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La fobia sociale

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Scambiata per timidezza è una malattia che colpisce soprattutto le donne, con gravi conseguenze per la qualità della vita.

Tra le conseguenze della fobia sociale, un disturbo sottovalutato ci sono: depressione, abuso d’alcol, alto tasso di single, di divorzi, licenziamenti e abbandono scolastico. 
A soffrirne sono soprattutto le donne, il doppio rispetto agli uomini.
A tal proposito, Liliana Dell’Osso, professore ordinario di Psichiatria al dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa e direttore dell’Unità operativa di psichiatria ha recentemente tenuto un seminario nel corso del quale ha evidenziato gli aspetti principali.
Differenza tra la timidezza e la fobia sociale: se il timore del giudizio è così intenso da creare un disagio personale e difficoltà sociali e lavorative si parla di psicopatologia, ovvero nella fobia (o ansia) sociale.
Come si manifesta: il rossore è molto frequente, palpitazioni, vertigini, sudorazione, fino alla difficoltà nel respirare e all’attacco di panico.
Quanto è diffuso l’abuso di alcol tra i socialfobici: un terzo di loro abusa di alcol o farmaci per alleviare l’ansia. A subire i danni maggiori sono le donne poichè impiegano meno tempo a sviluppare dipendenza e metabolizzano l’alcol meno efficacemente rispetto all’uomo.
Perché l’ansia sociale è più diffusa tra le donne: gli uomini sono più sollecitati dall’ambiente a superare l’ansia o a nasconderla con atteggiamenti basati sull’aggressività e la fuga.

Si può uscirne: sì, con la psicoterapia o i farmaci; il paziente impara a riacquisire l’immagine che ha di sé. Purtroppo il socialfobico vive la malattia in silenzio per circa 20 anni perchè convinto che sia il suo carattere.
È difficile avere una relazione: c’è un’alta percentuale di single poiché il socialfobico ha una bassa autostima e pensa che nessuno sia interessato a lui.
Come sono in coppia: Possono persino essere tirannici, poiché l’oggetto delle loro paure è tutto ciò che non è familiare.
E sul lavoro: non si mettono mai in gioco in prima persona e possono rifiutare una promozione. Vogliono l’approvazione degli altri ma temono di fallire ed essere derisi.
A che età inizia a manifestarsi l’ansia: fra gli 11 e i 15 anni. Tipico il rifiuto di andare a scuola: il bimbo supplica, piange e promette che ci andrà il giorno dopo.
Perché è importante riconoscere presto il disturbo: per evitare il possibile fallimento scolastico e aiutare i ragazzi al riscatto.

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