Cultura & Spettacolo
In scena domani al TAU: ‘La Confessione’
Tratto dalla “Trilogia Gioachimita” di Adriana Toman che ne cura anche la regia, prodotto dalla Fondazione Lilli in collaborazione con l’Associazione culturale Arciere รจ incentrato sull’incontro tra Gioacchino da Fiore e l’imperatrice del Sacro Romano Impero Costanza d’Altavilla.
COSENZA – L’incontro avvenuto a Palermo diventa nel testo della Toman un’occasione per aprire un focus sulla condizione femminile nel corso dei secoli. Costanza d’Altavilla รจ affidata ad una insuperabile Alessandra Chiarello che dipinge una sovrana illuminata capace di mantenere gli equilibri tra le diverse etnie e i diversi credo del bacino mediterraneo, ma anche una donna offesa che si apre e si sfoga con Gioacchino da Fiore per la violenza fisica e psicologica subita quando รจ stata costretta a lasciare il convento in etร matura per sposare Enrico il figlio di Federico Barbarossa.
Una interpretazione potente e misurata per raccontare, come tante donne nella storia, sia stata usata e la sua volontร calpestata, ignorata la sua soggettivitร .

Gioacchino, affidato ad un immenso Marco Silani che veste i panni dell’abate florense come una seconda pelle, visto che il personaggio รจ stato costruito dall’autrice sulle sue corde, di fronte alla lucida analisi della donna, della sua imperatrice le offre degli spunti per indicare una via d’uscita al suo disagio interiore. Aprono lo spettacolo una impeccabile Barbara Bruni nel ruolo di Donna Ignazia, dama di fiducia di Costanza ed un credibile Umberto Silani nel ruolo di Nadir, consigliere politico di etnia islamica, braccio destro del l’imperatrice. Le scenografie 3D sono dinamiche, suggestive come la tecnologia oggi consente; evocative e tessute da un sempre raffinato Antonio Giraldi sui disegni del Liber Figurarum dell’abate florense. Il disegno luci รจ puntualmente curato da Paolo Carbone che sottolinea gli stati d’animo dell’azione scenica che in questa piรฉce sono quanto mai legati alle dinamiche interiori degli interpreti.
Allora era il 1198, oggi siamo nel 2018, grazie anche al potente messaggio di Gioacchino da Fiore, che ha segnato pensatori, esploratori e artisti, da Dante a Joyce, da Cristoforo Colombo a Michelangelo Buonarroti fino a Obama tanto รจ stato fatto : senza esserne pienamente consapevoli oggi viviamo nell’epoca con meno guerre dall’inizio del cammino dell’uomo. Oggi la guerra non รจ piรน considerata parte della normalitร e tutti lavorano per il mantenimento di una pace piรน ampia il possibile, consapevoli che un conflitto su larga scala potrebbe all’estinzione della nostra specie. Allora Gioacchino e Costanza hanno dato il loro contributo proiettando nel tempo un messaggio di dialogo e pace piรน contagioso il possibile che continua a vivere ogni giorno e a portare i suoi frutti.



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