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Ucciso davanti al bar, nonno ai domiciliari. Il nipote resta in carcere

Calabria

Ucciso davanti al bar, nonno ai domiciliari. Il nipote resta in carcere

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bar moka crotone

Francesco Pezziniti, il 77enne arrestato venerdì scorso con l’accusa di aver ucciso il 54enne Stefano D’Arca è tornato a casa dopo che gli sono stati concessi i domiciliari

 

CROTONE – All’uomo, finito in manette insieme al nipote Giuseppe Cortese, di 29 anni, sono stati concessi infatti i domiciliari, mentre il giovane rimane ancora tra le sbarre. Il 77enne è accusato in concorso col nipote dell’omicidio di Stefano D’Arca, freddato a colpi di pistola l’8 marzo scorso, pare al culmine di una lite avvenuta nel Bar Moka, di proprietà della famiglia Cortese.

E sarebbe stato, secondo le ricostruzioni della squadra mobile del capoluogo proprio il giovane Giuseppe Cortese quella sera, ad avere un alterco con D’Arca, andando poi a prendere la pistola dal nonno, il quale a sua volta si è assunto la responsabilità dell’omicidio confessando di aver strappato dalle mani del nipote l’arma e di aver fatto fuoco. Elemento che la difesa dei due familiari punta ad utilizzare per alleggerire la posizione del nipote 29enne.

Secondo quanto raccontato dal nonno infatti, Giuseppe Cortese avrebbe puntato l’arma contro la vittima e quest’ultima avrebbe anche “sfidato” il giovane nel non avere il coraggio di sparagli. Ed in quel momento il nonno, Pezziniti, avrebbe afferrato l’arma dalle mani del ragazzo ed esploso i sette colpi, di cui cinque attingeranno al petto la vittima. D’Arca è poi deceduto in ospedale.

https://quicosenza.it/news/6259

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