Provincia
Cassano: finiscono in Procura le delibere ritirate dalla commissione
«Prendiamo atto che dopo circa un anno e mezzo la commissione non ha mai revocato una sola deliberazione perché intrisa di mafia». E invece, sì
CASSANO – «Prendiamo atto, però, che dopo circa un anno e mezzo la commissione non ha mai revocato una sola deliberazione perché intrisa di mafia». E invece, sì. Ne prendeva atto l’ex sindaco di Cassano, Gianni Papasso, nel momento in cui, parlando della commissione straordinaria: «Sono arrivati perché nel “palazzo” c’era la mafia, hanno cercato, scrutato, graffiato e non l’hanno trovata. Allora, hanno incominciato a parlare di disordine amministrativo». Ma ci sono delibere e determine ritirate in autotutela dalla commissione straordinaria dopo lo scioglimento degli organi elettivi. E sarebbero state inviate alla Procura. Da entrambi gli ambienti vicini alla di Procura di Castrovillari, diretta dal capo dei Pubblici Ministeri Eugenio Facciolla e alla triade commissariale si conferma che gli atti ritirati ci sono. Durante il processo sulla futura candidabilità di Papasso, era finita agli atti, la comunicazione di una possibile notizia di reato presentata dai commissari in riferimento alle presunte violazioni avvenute nell’assegnazione di una serie di terreni alla famiglia Maritato.



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