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Operazione “Selfie”, campi di marijuana coltivati in Calabria – VIDEO

Calabria

Operazione “Selfie”, campi di marijuana coltivati in Calabria – VIDEO

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Un’organizzazione attiva in Aspromonte, con base nel territorio di San Luca. Tra i destinatari delle misure un esponente della cosca di ‘ndrangheta ‘Pelle-Vottari’

 

SAN LUCA (RC) – L’operazione รจ scattata alle prime ore di oggi nelle province di Reggio Calabria, Roma e Latina. I Carabinieri del Comando provinciale reggino hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 28 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e al traffico illecito di sostanze stupefacenti, porto abusivo d’armi clandestine e ricettazione.

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L’organizzazione, che aveva la base nel territorio di San Luca, aveva strutturato in maniera intensiva e industriale la produzione di marijuana, realizzando campi irrigati in area preaspromontana, occultati da vegetazione e vigilati con sistemi di videoripresa, per poi curare il trasferimento e la commercializzazione dello stupefacente in alcune piazze selezionate di spaccio romane e pontine. Fra i destinatari della misura cautelare c’รฉ un esponente della cosca di ‘ndrangheta ‘Pelle-Vottari’ di San Luca.

I dettagli dell’operazione โ€œSelfieโ€

Le misure sono state eseguite a Reggio Calabria, Roma, Latina e ad Eisenach (Germania), al termine di una complessa attivitร  dโ€™indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore dott. Giovanni Bombardieri, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e i militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori โ€œCalabriaโ€, con il contributo dei colleghi del BundesKriminalAmt (BKA).

In carcere sono finiti:

1. CARA Bruno, di Bovalino, cl. 1961, residente a San Luca;
2. CARA Giuseppe, nato a Bovalino in data 27.4.1963, residente a San Luca;
3. CARABETTA Michele, nato a Locri (RC) lโ€™1.4.1978, residente a Casignana;
4. CARABETTA Michele, nato a Locri il 20.2.1992, residente a Casignana (rintracciato in Germania);
5. CELAMI Alfredo nato a in Germania lโ€™8.5.1970, residente a Latina;
6. Dโ€™AMBROSI Daniele, nato a Roma lโ€™8.6.1982, ivi residente;
7. DE MARTE Giovanni, nato a Palmi (RC) il 22.11.1990, residente a Diano Marina (IM);
8. MASCI Alberto, nato a Roma il 18.12.1990, ivi residente;
9. MEDIATI Saverio, nato a Benestare (RC) il 24.9.1965, residente a Bovalino;
10. PIZZATA Marco, nato a Locri il 30.1.1992, residente a San Luca;
11. ROMAGNOLI Alessandro, nato a Roma il 10.1.1980, ivi residente;
12. TARTAGLIA Massimiliano, nato a Latina il 2.11.1983, ivi residente;
13. VITALE Gianluca Antonio, nato a Locri il 3.6.1978, residente a Siderno (RC);

Assegnati agli arresti domiciliari:

14. ARDUINI Angelo, nato a Roma il 21.2.1983, ivi residente;
15. ARTUSO Marco Domenico, nato a Seminara (RC) il 7.10.1966, ivi residente;
16. BENEDETTI Federico Maria, nato a Roma il 18.7.1994, ivi residente;
17. CARA Andrea, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 3.7.1994, residente a San Luca;
18. CARA Francesco, nato a Melito di Porto Salvo, il 3.8.1990, residente a San Luca;
19. CARA Gabriele Antonio, nato a Melito di Porto Salvo il 4.6.1996, residente a San Luca;
20. CARA Paolo, nato a Melito di Porto Salvo il 25.5.1989, residente a San Luca;
21. FIASCO Adamo, nato a Latina il 16.8.1973, residente a Sermoneta (LT);
22. MASSIMINO Dante, nato a Siderno il 9.2.1967, ivi residente;
23. MEDIATI Antonino, nato a Melito di Porto Salvo lโ€™11.7.1996, residente a Bovalino;
24. MEDIATI Antonio, nato a Melito di Porto Salvo il 29.11.1991, residente a Bovalino;
25. RAMICCIA Arianna, nata a Latina il 16.8.1992, ivi residente;
26. SMAALI Khalil, detto Claudio, nato in Marocco il 23.2.1990, residente a Roma;
27. VOTTARI Daniele, nato a Magenta (MI) il 30.11.1984, residente a Marcallo Con Casone (MI);
Una 28esima persona รจ stata raggiunta dallโ€™obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tutti sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata alla produzione e al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma da sparo.

Lโ€™esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce lโ€™epilogo di unโ€™articolata attivitร  investigativa che ha permesso di comprovare lโ€™esistenza e lโ€™operativitร  di un sodalizio criminale composto da almeno 14 arrestati โ€“ molti dei quali originari di San Luca e legati da vincoli di parentela โ€“ dedito principalmente alla gestione di una filiera produttiva di marijuana, al trasferimento e alla sua commercializzazione nelle piazze di spaccio romane e pontine.

Avviata nel 2016, lโ€™attivitร  โ€œSelfieโ€ – cosรฌ denominata poichรฉ lโ€™identificazione degli indagati รจ stata possibile, in origine, attraverso lโ€™analisi delle immagini catturate dalle foto-trappole da loro stessi collocate a presidio delle piantagioni – ha consentito di rinvenire, nel corso del tempo, numerose coltivazioni di cannabis sativa.

foto 2

Nel dettaglio le piantagioni sono state scoperte:

– due in Casignana (RC), localitร  Marino, risalente al 21 settembre 2016;
– due in Bovalino (RC), localitร  Bosco Santโ€™Ippolito, risalente al 18 maggio 2017;
– due in Siderno (RC), localitร  Garino/Pezzillini, risalente al 2 giugno 2017;
– una in Bovalino, localitร  Serro Mortilli, risalente al 30 giugno 2017;
– una in Casignana (RC), nei pressi dellโ€™argine del torrente Bonamico, risalente al 18 luglio 2017.

Lโ€™analisi delle foto-trappole rinvenute nel settembre 2016 allโ€™interno delle prime due piazzole recintate scoperte a Casignana, effettuata anche con il supporto dei carabinieri specializzati del Ra.C.I.S. di Roma, ha permesso di estrapolare โ€“ seppur giร  cancellate dai supporti di registrazione โ€“ numerose immagini ritraenti gli indagati intenti a curare la realizzazione e la conduzione delle due piantagioni. La progressione investigativa ha permesso di identificare dapprima i complici dei coltivatori, delineando i contorni dellโ€™associazione criminale e definendo i ruoli dei singoli allโ€™interno del sodalizio, poi i destinatari dello stupefacente coltivato.

Gli indagati individuavano, rasavano e spietravano le piazzole di rilevanti dimensioni, impiantavano quindi i piccoli steli di circa 10 cm, realizzavano gli impianti professionali per lโ€™irrigazione automatica, curavano la raccolta delle infiorescenze e la successiva essiccazione, fino al trasferimento, preferibilmente in auto con doppi fondi, nelle aree di destinazione e alla cessione.

La progressione investigativa assicurata dai carabinieri – oltre a permettere il rinvenimento e sequestro di svariate piantagioni individuandone i responsabili – ha consentito di delineare i contorni di una stabile rete di spaccio che, affondando le sue radici nella locride, ha interessato altre regioni dโ€™Italia ed in particolare il Lazio, punto fondamentale di smercio dello stupefacente coltivato in Calabria.

La figura di Michele Carabetta, 41 anni

Dalle indagini รจ emersa la figura del principale promotore delle attivitร  illecite, Michel Carabetta elemento di elevata caratura criminale, giร  condannato in via definitiva ad 8 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso (pena scontata), quale elemento di spicco della cosca โ€œPelle Vottariโ€ di San Luca con il compito di introdurre nel territorio italiano armi da guerra, armi clandestine e munizioni. In particolare, le acquisizioni dellโ€™operazione โ€œFEHIDAโ€ avevano dato ampiamente conto dellโ€™agire del Carabetta per adempiere ai desiderata di Antonio Pelle, alias โ€œLa Mammaโ€.

Nellโ€™associazione finalizzata al narcotraffico Carabetta pur sottoposto per tutta la durata delle indagini alla sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno nel comune di Roma, ha avuto un ruolo direzionale e di cerniera tra la filiera produttiva e di stoccaggio dello stupefacente in territorio calabrese e quella che si occupava del suo trasferimento ad una platea estesa di acquirenti allโ€™ingrosso in territorio laziale, attraverso due articolazioni dellโ€™organizzazione, una stanziata nella capitale, assicurata dal D’Ambrosi Daniele e da Roagnoli Alessandro, lโ€™altra sulla piazza di Latina, assicurata da Celani Alfredo, Ramiccia Arianna e Tartaglia Massimiliano.

Nel perseguimento dei suoi fini, Carabetta ha potuto contare sulla stretta collaborazione dei cugini Carabetta Michele e Pizzata Marco, i quali – oltre ad essersi dedicati materialmente alla coltivazione di marijuana – hanno svolto il ruolo di intermediari dal luogo individuato per la produzione al territorio laziale, preparando e stoccando lo stupefacente in Calabria nei luoghi di deposito e negoziando direttamente con i corrieri.

In relazione al trasferimento della sostanza stupefacente verso le destinazioni fuori dalla Calabria, i carabinieri hanno effettuato numerosi riscontri, sebbene gli indagati utilizzassero abitualmente un linguaggio elusivo e dal contenuto criptico, spesso riferendosi allo stupefacente con le espressioni โ€œcavalliโ€, โ€œmaglietteโ€, โ€œcdโ€ o anche con riferimenti a diversi e noti modelli di autovetture e scooter quali โ€œpandaโ€ โ€œgolfโ€ o โ€œt-maxโ€. Per eludere i controlli, in una circostanza, una donna in avanzato stato di gravidanza ha preso parte, insieme ad altri tre complici, al trasferimento a Roma di oltre 6 kg di marijuana provenienti dalle piantagioni della Locride.

Complessivamente, dalle indagini รจ stato possibile:

– localizzare 8 piazzole adibite alla coltivazione di marijuana, sequestrando contestualmente circa 11,000 piante, dal valore economico di svariati milioni di euro;
– trarre in arresto sul territorio nazionale (Roma, Latina, Savona, Bologna), nella flagranza 10 indagati, sequestrando contestualmente 30,2 Kg di sostanza stupefacente del tipo marijuana, a riscontro dellโ€™attivitร  di monitoraggio tecnico sugli indagati;
– sequestrare nr.6 fucili da caccia di vario calibro e marca, privi di matricola o con matricola abrasa, 3 dei quali oggetto di furto.

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