Cosenza
Tentata estorsione aggravata, la Cassazione annulla la condanna
Condannato in primo grado, in appello l’imputato viene giudicato da un collegio diverso da quello presente in dibattimento e la Cassazione annulla senza rinvio
COSENZA – La difesa dell’imputato rappresentata dagli avvocati Antonio Quintieri e Matteo Cristiani, davanti agli Ermellini si appellano all’articolo 525 del codice di procedura penale ottenendo l’annullamento della sentenza di condanna per l’imputato, un commerciante di auto, di Mendicino, M.G. 37 anni accusato di tentata estorsione aggravata.
Il giovane nel novembre del 2006 insieme ad alcuni amici rimase coinvolto in un incidente stradale presso il bivio di Sartano nel comune di Torano Castello. L’imputato era a bordo di una Golf mentre la vittima alla guida di un Trasporter. In quell’occasione, secondo l’accusa, in concorso con gli amici, quest’ultimi successivamente condannati in via definitiva, minacciarono l’automobilista cercando di estorcere la compilazione del Cid, la convenzione indennizzo diretto. Sembra che il sinistro non sarebbe stato da addebitare all’automobilista ma all’imputato. L’evento delittuoso non si sarebbe però compiuto in seguito all’intervento del fratello dell’automobilista “vittima” perchè agente della polizia penitenziaria.
In primo grado il 37enne fu condannato alle pena carceraria di due anni e due mesi. I legali ricorsero in Appello ma il collegio giudicante di secondo grado, cambio composizione rispetto a quello presente in dibattimento, confermando la condanna di primo grado a due anni e due mesi. Per queste motivazioni la difesa ha deciso di ricorrere al terzo grado di giudizio. E gli Ermellini hanno accolto le motivazioni addotte dai legali dell’imputato sul vizio di nullità in quanto il collegio giudicante in Appello non sarebbe stato lo stesso di quello che effettivamente ha deciso, annullando senza rinvio e con restituzione degli atti alla Corte di Appello di Catanzaro.



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