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Omicidio Lenti Gigliotti, in aula Franco Pino

Cosenza

Omicidio Lenti Gigliotti, in aula Franco Pino

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Sul banco dei teste siede Franco Pino, imputato insieme a Francesco Patitucci del duplice omicidio dei due affiliati alla cosca. I due hanno scelto il rito ordinario

 

COSENZA – L’aula uno della Corte di Assise di Cosenza รจ gremita di forze dell’ordine, carabinieri e polizia, avvocati e giornalisti. Dalla cancelleria arriva il paravento sistemato davanti alla sedia su cui siederร  “l’ex collaboratore di giustizia” che, per come affermerร  piรน volte durante l’udienza “mi sento ancora un collaboratore di giustizia”.

Nellโ€™udienza presieduta dal giudice Garofalo, a latere Granata sono presenti il pubblico ministero della Distrettuale di Catanzaro Falvo e il collegio difensivo: gli avvocati Marcello Manna, Luigi Gullo per Francesco Patitucci e Vittorio Colosimo per Franco Pino. Gli altri due imputati del duplice omicidio Gianfranco Bruni e Gianfranco Ruร  scelsero il rito abbreviato e furono giudicati colpevoli e condannati a 30 anni di carcere, ma senza lโ€™aggravante dellโ€™associazione mafiosa, il 27 novembre del 2017. Tutti sono considerati dagli inquirenti elementi di spicco della โ€˜ndrangheta cosentina. Secondo gli inquirenti Francesco Lenti e Marcello Gigliotti furono uccisi attirati in una trappola perchรฉ considerati ormai scomodi e disubbidienti al clan Pino โ€“ Sena. Furono invitati ad un โ€œmaialeโ€ a casa di Patitucci e Gigliotti venne fucilato e Lenti decapitato. I loro corpi furono ritrovati vicini, coperti dalla neve a pochi metri dallโ€™auto completamente bruciata, allโ€™interno della quale era stato abbandonato un fucile.

LA COLLABORAZIONE NASCE NEL 1995

Franco Pino prima di sedere si rivolge alla Corte dichiarando che non aveva chiesto il paravento ma il presidente ha chiarito che รจ stata una scelta della Corte stessa. Poi รจ la pubblica accusa a prendere la parola e Franco Pino inizia il lungo racconto.

ยซSono collaboratore di giustizia a tutt’oggi e ho iniziato nel maggio 95. Dagli anni 70 fino all’87 ho fatto parte del gruppo Pino Sena. Poi mi sono staccato nellโ€™87 da Sena e ho fatto un gruppo Pino e altri. Ho riportato diverse condanne anche per omicidio e associazione. Nellโ€™87 ho formato un nuovo gruppo. Ho passato diverso tempo in carcere. Fino allโ€™87 avevo fatto pochissima liberร : dal โ€˜78 allโ€™87 meno di un anno di libertร . Nellโ€™87 sono uscito a semi libertร : cโ€™era una guerra in corso a Cosenza.ย  Abbiamo fatto una tregua, poi una pace con gli ex nemici e successivamente con altre persone, Arturi, Ruร  e altri, abbiamo costituito un gruppo capeggiato da me. Nellโ€™86 stavo scontando 15 anni definitivi perchรฉ in un processo fui prima assolto e poi condannato in appello; poi venni imputato nel processo โ€œLa mafia delle tre provinceโ€ sulle dichiarazioni di Pino Scriva. Il gruppo avverso era Luigi Palermo, Franco Perna, Mario Pranno e i fratelli Vitelli. Poi cโ€™era Pino Sena ed altri.

Nel โ€˜77 venne ucciso Luigi Palermo vicino al cinema Garden. Per questo omicidio venni arrestato io, Luigi Pirillo e dopo circa 40 giorni fummo scarcerati. Poi nasce una guerra con altre persone da parte del gruppo Perna nei confronti miei e di Sena e poi รจ stato un susseguirsi di sparatorie, omicidi, ferimenti e quant’altro. Inizialmente il gruppo era capeggiato da Sena Antonio, da Bruni Francesco detto โ€œbella bellaโ€ e mio fratello che รจ 10 anni piรน grande di me. Successivamente Bruni non faceva parte piรน del gruppo e siamo rimasti io e Sena e lo abbiamo nominato gruppo Pino โ€“ Sena; poi dallโ€™87, quando sono uscito in semilibertร , mi sono staccato da Sena pur rimanendo amici ma non ci trattavamo piรน.

Sono stato detenuto 15 anni: nel carcere di Cosenza, poi trasferito a Caltanissetta, poi a Messina e poi sono tornato a Palmi dove รจ iniziato il processo in cui ero imputato e nel periodo specifico 85 โ€“ 86 ero nel supercarcere di Palmiยป

I COMPONENTI DEL GRUPPO PINO – SENA

ยซDel gruppo ne faceva parte della gente che entrava e usciva dal carcere. Non cโ€™erano nominativi sempre uguali. In questo periodo specifico di questo gruppo Pino – Sena, Sena si trovava ai domiciliari e io detenuto. Cโ€™era Ruร  Gianfranco, Bartucci Francesco, Bruni Gianfranco, Gigliotti Marcello e altri nominatici secondari che io neanche conoscevo mai frequentato. Pagani Roberto faceva parte del gruppo e prima di lui ne ha fatto parte il fratello. Fu uno dei principali artefici a consolidare la tregua tra noi e il gruppo avversario. Maurizio Lanzino non era un affiliato vero e proprio perchรฉ fratello di Ettore, ma era amico di Demetrio Amendola che faceva parte del gruppo. Non era proprio dentro al gruppo perchรฉ cโ€™era il fratello e se doveva entrare nel gruppo era una decisione del fratello e non nostraยป.

LA TREGUA

ยซLa tregua รจ iniziata nel 1985. Una prima pace lโ€™ho consolidata io con Mario Pranno, prima di Natale nellโ€™86 quando sono uscito in semilibertร . รˆ venuto a trovarmi alla boutique dei fiori ci siamo stretti la mano e ci siamo detti โ€œsmettiamolaโ€ e tutta sta roba di pace. Mario Pranno dice sรฌ ma si riserva: โ€œQuesta pace la gestisco io e mio fratello fino a quando Perna non riacquista definitivamente la libertร , poi vi stringete la mano con Perna e la pace รจ al 100%. E cosรฌ fu.

La tregua dellโ€™85: cโ€™erano stati piรน di 30 omicidio non so quantificare. Io non ero nel carcere di Cosenza. Ma allโ€™interno del carcere di Cosenza incominciano degli avvicinamenti tra padiglioni. Quelli adepti al gruppo di Sena erano al padiglione G, quelli di Perna a due padiglioni distaccati che non si incontravano mai. Poi sono iniziati degli avvicinamenti. Con il permesso di chi dirigeva allโ€™epoca, durante le partite di pallone in carcere. Si iniziava a ragionare tra la gente dei due padiglioni e da questi avvicinamenti รจ iniziato un discorso di smetterla.

Contestualmente fuori, in semilibertร  cโ€™era Antonio Sena ai domiciliari che trattava con un certo Musacco per quel che mi risulta per smettere la guerra. Poi poco dopo ci fu un collaboratore di giustizia e hanno arrestato 200 persone sia dalla parte nostra che quella avversa. Poi la convenzione della pace avvenne per quello che era successo. De Rose Antonio, il collaboratore di giustizia era pure col discorso Pino Senaยป

Il pubblico ministero Falvo domanda quale fosse lโ€™atteggiamento di Pino rispetto alla tregua e alla pace

ยซSena la voleva per forza perchรฉ era messo alla strette: “qua non si fanno piรน affari e non si campa”. Io volevo la tregua perรฒ sapevo che era un obiettivo principale e dissi: lโ€™accetto quando la posso trattare io. Riservatevi sul mio nominativo come dalla parte avversa si riservano sul nominativo di Perna. Quando esco io e mi metterรฒ a gestire io, vi prometto che sarรฒ a disposizione affinchรจ finisca tutto. Forse alla base il motivo principale era quello economicoยป E sul ruolo di Pino: ยซIo ero stato imputato con Antonio Sena, Franco Muto di Cetraro e mio fratello Pietro perchรฉ con il gruppo di Rosarno per il 416 bis e il traffico internazionale di stupefacente ma tengo a precisare io ero innocente perchรฉ non ho mai trafficato per droga. E come infatti sono uscito assolto per il traffico di droga. Anche per il 416 bis perchรฉ collegato al traffico di droga (processo tre mafie) e collegato con i Pesce e i Piromallo di Gioia Tauro. Io i collegamenti ce li avevo ma erano sbagliati i capi di accusa. Se mi avessero accusato di omicidio era vero, per il traffico di droga non era vero. Quando Scriva parla di me non poteva sapere il collegamento nostro con questa gente e quello che questa gente ha fatto per noiยป.

Antonio De Rose ha sempre fatto parte del mio gruppo criminale, anche quando cโ€™era Antonio Sena era sempre vicino a me. Oltre ad essere legato a me era legato a Gianfranco Ruร  e legatissimo a Francesco Lenti che poi รจ stato ucciso. Era un ragazzo Francesco Lenti era legato con Marcello Gigliotti che era legato ad Arturi che era vicino a me. Feci amicizia con Gigliotti che era abbastanza legato a me. Mi risulta Lenti era legato a Gigliotti, si rispettavano moltissimo. De Rose gli voleva bene e ci teneva moltissimoยป.

CHI ERA FRANCESCO GIGLIOTTI: I PRIMI OMICIDI

Gigliotti Marcello lโ€™ho conosciuto bene; di nome lโ€™ho conosciuto fino al 79 โ€“ 80; poi successivamente ha fatto una cosa verso lโ€™81. Senza che nessuno avesse detto niente รจ andato ad attentare alla vita di Carlo Rotundo uno dei nostri peggiori nemici: mentre era in piazza piccola a bordo di una Bmw blindata gli ha sparato da solo. Ma non sapeva fosse blindata e Rotundo รจ scappato. Ha fatto unโ€™azione che nessuno gli aveva detto niente, per dimostrare che voleva la mia amicizia e quella di Arturi. Poi nellโ€™82 mise la bomba alla questura di Cosenza. Lui era di idee di estrema destra e fece lโ€™attentato alla questura perchรฉ era patito di queste cose qua. Lui proveniva dagli ambienti di estrema destra, terrorismo vero e proprio e non dagli ambienti delinquenziali. Non penso che sia stato implicato in fatti eclatanti. Lui guardava agli ideali, dei soldi non gliene importava nulla.

Se commetteva delle rapine era solo per autofinanziarsi, non era legato ai soldi piรน di tanto. Noi avevamo un tacito accordo con lui, senza neanche ragionare: commetteva rapine come voleva e in quantitร  come voleva. Lo stesso poteva fare la guerra per noi e senza avere assistenzialismo da parte nostra. Si autofinanziava, sparava per conto nostro, se aveva problemi in carcere se la sbrigava da solo, senza chiedere a noi. Se delle rapine cโ€™era qualcosa che mi interessava mi restituiva la roba per darla ai proprietari. Siamo stati una decina di giorni in carcere insieme nella stessa cella. Lui stravedeva per me. Voleva essere un mio amico ma anche un uomo libero senza โ€˜ndrangheta.

Io sono stato battezzato negli anni 80 โ€“ 81 giร  con il grado โ€œvangeloโ€. Successivamente a Palmi nellโ€™83 mi hanno dato un altro titolo che si diceva fosse lโ€™ultimo grado โ€œdiritto e medaglioneโ€ che Pino Scriva non poteva sapere. Gigliotti in termini criminali possiamo definirlo โ€œun azionistaโ€ molto impegnato di spontanea volontร , allineato alle idee nostre di combattere i nemici. Le altre idee sue nessuno le ha toccate fino ad un certo periodo.

OMICIDIO SALERNI E PALMIERI

Oltre alla sparatoria della macchina blindata e allโ€™attentato di Cosenza, a parte le sparatorie che non so quantificare: aveva un motorino Ciao allโ€™epoca, e a parte Lenti cโ€™erano altri tre o 4 ragazzini. Lui guidava il motorino o faceva guidare il motorino ad un altro. Si mettevano a girare cosรฌ dentro Cosenza: dove vedeva gruppo Pranno e Vitelli o altri sparava a viso scoperto. Nellโ€™85 aveva commesso il primo omicidio. Aveva ammazzato Salerni Francesco mi sembra. Era convinto che gli insidiava la moglie. Un difetto di Gigliotti che si autoconvinceva delle cose. Gli ha dato un appuntamento lโ€™ha ammazzato e fatto sparire. E poi aveva commesso un altro omicidio alla salita di Pagliaro; una serata che pioveva e tante persone si erano rifuggiate in un portone. Tra le tante persone rifuggiate cโ€™era Palmieri, il cognato di Carmine Pezzullo e Gigliotti lo seguiva, che lo voleva uccidere. รˆ entrato nel portone Sergio Palmieri per ripararsi dalla pioggia, Gigliotti lโ€™ha seguito aveva con sรฉ questa pistola col silenziatore e gli ha sparato un colpo e lโ€™ha ucciso. Poi hanno incolpato un certo Masala per lโ€™omicidio. Lโ€™ha ucciso perchรฉ faceva furti e rapine e Gigliotti quando rubava oro, per la maggior parte lo vendeva a questo Palmieri.

IL MOVENTE DELL’OMICIDIO PALMIERI: LA VENDITA DI UNA PARTITA DI ORO

Cโ€™era una partita di oro in cui cโ€™erano dei brillanti e quindi lโ€™incasso valeva di piรน. รˆ andato da questo Palmieri e gli ha detto โ€œmi hai dato tanti soldi ma questa partita vale dieci volte tantoโ€. Quello gli ha detto non รจ vero e Palmieri si รจ stato zitto e si รจ convinto di ammazzarlo e lโ€™ha ammazzato. Venne condannato un innocente: Masala.

Successivamente nellโ€™87 quando ebbi la licenza di cinque giorni dal carcere Carmine pezzulli mi spiegรฒ che Gigliotti era un pazzo: si era convinto che il cognato gli doveva dei soldi e lโ€™ho appresi direttamente dallโ€™interessato che era il cognato. Faceva rapine, furti. Gigliotti di testa sua nellโ€™82 fece una rapina al dottore “X” abitante a corso Italia, quel corso lungo che poi si svoltava e si andava alla questura vecchia di Cosenza. Tra tutte le cose che rubรฒ cโ€™era una partita di armi, armi funzionanti da collezione e le diete tutte a Nunzio Basile, un altro personaggio della criminalitร  organizzata affiancato alla guerra mia di Cosenza. Gliele diede per rispetto mio. Dopo poco tempo, sono stato un paio di mesi libero dal carcere e ho saputo tutta la storia e seppi che aveva queste armi da collezioni e gliele chiesi. Me le diede. Ho chiamato ad un gioielliere amico e gli dissi a tale punto cโ€™รจ una busta di armi dentro. Falle ritrovare alla polizia, a chi vuoi. Sono in un punto dellโ€™autostrada Salerno – Reggio Calabria.

IL DUPLICE OMICIDIO LENTI GIGLIOTTI

Quando avvenne lโ€™omicidio io mi trovavo al carcere di Palmi. Lโ€™omicidio avvenne o alla fine di gennaio 86 o inizio febbraio 87. In quel periodo avevo tantissimi contatti con le persone del mio gruppo. A colloquio non gli era permesso parlarmi. Ogni tanto venivano in aula e cโ€™erano delle sospensioni, come tutti i processi, perchรฉ duravano dalle 10 del mattino fino alle 5 โ€“ 6 del pomeriggio, anche fino a sera. Cโ€™erano sospensioni per permettere un panino e un caffรจ ai detenuti. Nelle sospensioni venivano parenti che portavano un termos di caffรจ, sotto controllo dei carabinieri e forza pubblica. Facevano avvicinare i parenti senza aprire le gabbie e distribuivano panini, caffรจ e bibite e cโ€™era qualche minuto, dieci minuti di saluto. E piรน volte veniva, per dire, Ruร , De Rose e altri del mio gruppo con la scusa dei panini e ci salutavamo, ma era limitatissimo. Il tempo materiale di prendere il panino da questi vassoi e poi se ne andavano.

Nel tempo ho avuto modo di parlare con Patitucci, Ruร  lo stesso Gigliotti, De Rose, Bruni Gianfranco, mio cognato dellโ€™epoca, un poโ€™ con la maggior parte delle persone che erano vicino a me e con lo stesso Sena che era ai domiciliari e lo portavano durante il processo in gabbia. I colloqui li facevo con la mia convivente e con mia madre. Erano consentiti a familiari diretti e non agli estranei. La mia compagna veniva a Palmi quasi costantemente una volta a settimana. Quando mi trovavo in carceri lontani si faceva una volta al mese. La mia compagna veniva con la macchina a Palmi. Dato che era sola molte volte veniva accompagnata da qualcuno che era vicino a me, altre volte รจ venuta con mia madre.

LENTI ERA UN RAGAZZO

Cโ€™era un interesse particolare nei confronti di Gigliotti ma Lenti non era destinato a nulla, non doveva essere toccato per nessun motivo. Gigliotti doveva essere ucciso perchรฉ verso ottobre, novembre โ€˜85 Sena era agli domiciliari veniva tradotto dai carabinieri durante i processi. Sena mi iniziรฒ a parlare di Gigliotti garbatamente โ€œsai tu ti fidi tanto di Gigliotti, รจ un confidente del dottore Calipari della questura di Cosenza”. Non ci crederรฒ mai perchรฉ se un terrorista parla con un commissario di polizia non deve essere per forza un confidente. Sapeva tante di quelle cose. Avrebbe potuto vendere a tutti. Successivamente mi disse che voleva uccidere a Fernando Vitelli fratello di Francesco e Giuseppe Vitelli, perchรจ andava dietro alla moglie. Gigliotti aveva detto a Sena che come aveva occasione avrebbe ucciso Fernando Vitelli che dava fastidio alla moglie. Io non so se sia vero ma erano questi i discorsi che facevo con Sena. E Sena mi diceva โ€œse lui tocca a Vitelli qui salta la pace: la gente non si parla, non paga piรน; dobbiamo sparare, dovremo camminare armati… inizia la guerra ecc.. Io ho detto โ€œSe spara perchรฉ autorizzato da noi รจ una cosa e siamo complici, ma se รจ un fatto personale di Gigliotti che si accerta della cosa non รจ un fatto delinquenziale ma un fatto personale”.

Poi successivamente esce fuori che il figlio di Sena aveva visto due volte Gigliotti sotto casa del padre, di notte, perchรจ gli aveva vietato di uccidere Vitelli. Mi sono allarmato. Gli ho detto a Sena fammi una cortesia quando rientri a casa domani fai venire qualcuno per i panini e ci deve essere anche Marcello Gigliotti. Come infatti alla successiva udienza venne a Palmi Marcello Gigliotti, questo ragazzo Lenti, giovanissimo e Antonio De Rose. Si avvicinรฒ alla gabbie con il solito sistema, gli ho dato la mano e ci siamo baciati da dietro la gabbia. โ€œMarcรจ ma che stai combinando anche a Sena vuoi sparare? E mi ha detto di sรฌ. Dammi la parola che la chiudi con Sena e mi ha dato la parolaโ€. Contestualmente ho chiamo a Sena โ€œAntoโ€™ datevi la mano. Si sono dati la mano e lโ€™ha chiusaโ€

Successivamente a questo dialogo venne perpetrata una rapina nei confronti dellโ€™ex sindaco di Castrolibero allโ€™epoca, il sindaco Celestino. Una grossa rapina proprio in casa. Legarono i familiari, i figli, una signora come domestica. Lโ€™hanno imbavagliato e fatto man bassa. Da questo aggiustamento con la mano tra Gigliotti e Sena, la rapina รจ successa nella prima 15na di gennaio ’86, mentre lโ€™episodio lo daterei dicembre 85.

Venne Sena al processo e disse Gigliotti non รจ quello che vuole apparire, non รจ bravo come dici tu ma รจ un fetende perchรฉ gli ho detto che deve restituire tutto il bottino e non mi รจ arrivato neanche un anello. Su Sena intervenne qualcuno che disse che non era giusto quellโ€™episodio perchรฉ quella era un persona per bene e questi fatti non dovevano succedere. Se qualche pazzo avrebbe esploso un colpo di pistola avrebbe ammazzato qualche figlio. La mancata restituzione del bottino per Sena significava perdere la faccia. Lui era qualcuno nellโ€™ambito delinquenziale, allโ€™epoca era una persona in vista. Sena era andato su tutte le furie per questo fatto e ha iniziato a dire โ€œGigliotti deve morire, Gigliotti deve morire”,ย  ed andava avanti dal 14 novembre โ€˜85 anche se gli aggiustamenti sembravano avessero portati frutti ma non so se avevano stabilito al 100% se fosse la causa scatenante dellโ€™uccisione di Gigliotti

GIGLIOTTI E IL GRUPPO: REGISTRAVA TUTTO SU CASSETTE AUDIO

De rose lo vedeva bene Gigliotti. Da parte di Patitucci neanche cโ€™era la volontร  di ammazzare Gigliotti. Io parlavo con Sena, non avevo costanti chiarimenti con altri per discutere una faccenda cosรฌ seria. Sena pressava su Ruร , su Patitucci, come su me in carcere con lo stesso tenore. Anzi mi sono dimenticato di dire che Marcello Gigliotti registrava sulle cassette tutto quello che facesse: appuntamenti, rapine, vendita di oro. Ed erano conservate in qualche posto, diceva lui. Non mi risulta che Gigliotti registrava cassette. Le cassette non furono mai trovate. Alla prima licenza ci furono discussioni, si buttava fango sulle persone per screditarlo. Non era vero niente.

Gigliotti aveva contatti con tutti anche se lo definivo unโ€™anima libera ma era in contatto costantemente con tutti quelli che erano fuori Ruร , De Rose ecce cc. Si parlava, Gigliotti pressava andiamo a via Panebianco e ammazziamo โ€œxโ€. Se le registrazioni fossero state vere avrebbero contenuto argomenti brutti per tantissime persone.

Lโ€™ATTENTATO ALLA VITA DI SENA

Il figlio di Sena, ma sono parole di Sena io non ho mai parlato con il figlio di Sena, mi sembra il figlio piรน grande, disse al padre che lui rincasava di sera intorno alla mezzanotte e aveva visto a Marcello Gigliotti che faceva un sopralluogo sotto la casa situata in una traversa di corso Mazzino che dava su via 24 maggio, mi sembra via Adua, allโ€™altezza di Quintieri negozio abbigliamento: si svoltava a destra e si scendeva su via 24 maggio.

Io non ho mai detto a Sena che Gigliotti voleva ammazzarlo. Io ho cercato di risanare una situazione tra i due. Perchรฉ Gigliotti prima o poi qualcosa lโ€™avrebbe fatta. Io ho cercato solo di risanare una frattura chiara perchรฉ era un periodo brutto specialmente nel nostro gruppo, e di chiudere tutte le discussioniยป

ยซSena a torto o ragione pensava che Gigliotti potesse attentare alla sua vita. Il figlio aveva riferito testuali parole: โ€œMarcello Gigliotti sotto casa mia la notte faceva un sopralluogo. Cโ€™era un motivo specifico che Sena aveva collegato: quando qualcuno bussava alla casa di Sena, lโ€™abitazione aveva una finestra al primo piano contestuale al portone. Quando qualcuno bussava lui si affacciava alla finestra e si faceva dire. Quindi, Sena pensava che Gigliotti avesse studiato di bussare a casa sua e, come Sena si affacciava, avrebbe sparato da sotto, dal portone alla finestra del primo piano.

Poi mi disse che era un confidente del dottore Calipari che era alla questura di Cosenza. Lui dava per certa la registrazione delle cassette. E poi il fatto della rapina e lโ€™omicidio di Fernando Vitelli e la rapina a Celestino

LA PERSONALITAโ€™ DI GIGLIOTTI

Gigliotti ha ammazzato una persona e l’ha fatta sparire: era Salerni, non so se si chiamasse Francesco, maggio 1985. Questo precedente dellโ€™uccisone della persona era a conoscenza di Sena e del gruppo. Sena in una frase che lo definivano schizzo frenico diceva “questo si fissa e fa sparire le persone”. Non si fidavano per niente. Fernando Vitelli in quel periodo della tregua faceva parte del gruppo di Franco Vitelli. I gruppi erano Pranno con il fratello e il seguito; Vitelli Francesco col fratello e il seguito; i fratelli Bartolomeo che erano un gruppo anche loro. Vitelli aveva un ruolo di spicco come Pranno e Bartolomeo, un gradino sotto di Pernaยป. Il procuratore della Dda Falvo domanda se โ€œquesto timore che Vitelli avesse mire e facesse avance alla moglie di Gigliotti era fondato?โ€ ยซNon mi posso spingere nel personale, ma che erano amici e conoscenti mi risultava, ma non so a che titolo. Non so se successivamente cโ€™รจ stato questo rapporto tra vitelli e la moglie di Gigliotti;

Quando cโ€™รจ stata la pace non abbiamo mai parlato del passato neanche di una fesseria. Solo del futuro dal 1987 in poi. Solo nel 90 ci siamo trovato in un bar di Cosenza, ci siamo stretti la mano e abbiamo fatto la pace ufficiale con Perna. Io ho parlato con Gigliotti perchรฉ vedevo molto serio il discorso; perchรฉ se il figlio di Sena, e ci credo che lโ€™ha visto sotto casa, la cosa รจ piรน seria di quello che sembra e mi sono preoccupato subito. Per questo ho chiamato Gigliotti perchรฉ per le altre cose non ci credo. Per Celestino non mi interessava niente. Io non ho niente contro Celestino non so neanche chi sia. Con Gigliotti avevamo un tacito accordo che facesse quello che voleva nei limiti, perchรฉ sparava contro i nemici ed era vicino a me. Tanto che se qualcuno veniva da me a chiedermi la refurtiva lui me la dava

Erano dei bravi ragazzi e si facevano volere bene. Io avevo una guerra in corso. Ero la persona piรน debole della delinquenza di Cosenza. Scontavo 15 anni, non avevo familiari che potevano rappresentarmi; soldi non avevo, gli avvocati mi difendevano senza che potessi pagare. Era un periodo brutto per me. Il massimo che ho fatto di libertร  sono stati 5 mesi dal 1982 allโ€™83. Nellโ€™87 sono stato bene, ho detto la mia e quando qualcosa non mi stava bene mi contrapponevo anche contro il gigante Polifemo. In quel periodo non stavo bene ma ci tenevo ad uscire dal carcere e riprendere la mia posizione. Non รจ piacevole stare ad un angolo e scontare 15 anni di carcere con una revisione che puoi prenderne altri 30.

IL PRANZO A CASA DI PATITUCCI (continua…)

 

 

 

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