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Cosenza, blitz “Ricettopoli”: oppiacei prescritti da un medico. 13 misure cautelari

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Cosenza, blitz “Ricettopoli”: oppiacei prescritti da un medico. 13 misure cautelari

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intercettazione ricettopoli

Nove persone finite ai domiciliari e un medico e tre farmacisti sospesi dalla professione. I carabinieri di Cosenza  hanno eseguito stamattina le misure cautelari

 

COSENZA – L’operazione dei carabinieri del comando provinciale di Cosenza e del Gruppo Tutela della Salute di Napoli, denominata Ricettopoli è scattata questa mattina, tra Cosenza e Rende, ed ha portato all’esecuzione di 9 misure cautelari agli arresti domiciliari e di 4 misure interdittive dall’esercizio della professione nei confronti di un medico di base e tre farmacisti. Le accuse sono di prescrizioni abusive in concorso, detenzione e cessione di stupefacenti, truffa aggravata ai danni del servizio sanitario nazionale e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.

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Le indagini hanno fatto emergere un circuito illegale di smercio di farmaci oppioidi a base di ossicodone, alimentato da innumerevoli prescrizioni da parte di un medico di base e grazie anche alla compiacenza di alcuni farmacisti ora tutti sospesi dall’esercizio della professione. L’articolato sistema andava avanti dal 2015 ed ha determinato una consistente truffa ai danni del servizio sanitario nazionale. Sono in corso numerose perquisizioni e sequestri in diverse farmacie del territorio. Medico e farmacisti sono stati sospesi per 12 mesi dall’esercizio delle loro funzioni.

Le intercettazioni – “Tanto paga lo Stato”

Sono diverse le intercettazioni eseguite dai carabinieri. In una conversazione captata il medico di base, palesa timori avendo piena consapevolezza del fatto che gli indagati non hanno alcun titolo per avere le prescrizioni del farmaco oppioide a base di ossicodone. In un’altra conversazione il medico in questione, è preoccupato per l’abbassamento delle difese immunitarie del paziente e spiega come, a causare il disturbo, possa essere stato l’eccessivo consumo del farmaco. Un “paziente” inoltre, nel precisare il numero delle ricette richieste per ottenere il farmaco, a fronte delle preoccupazioni del medico circa le possibili verifiche sull’esenzione dal ticket risponde “Tanto paga lo Stato”. In una conversazione captata una farmacista, animata esclusivamente da interessi di natura economica, invoglia l’indagato ad ottenere ulteriori prescrizioni abusive, in modo da dispensare più confezioni del farmaco oppioide.

 

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