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Diamante, Movimento Popolare “porto nel degrado, rescindere il contratto con il costruttore”

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Diamante, Movimento Popolare “porto nel degrado, rescindere il contratto con il costruttore”

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Porto di Diamante1

Il Movimento popolare per il porto pubblico punta il dito sulla situazione di stallo e degrado in cui versa il porto “l’arrivo della nuova amministrazione, non ha cambiato lo stato delle cose. L’unica soluzione è la rescissione del contratto. Il movimento la pretende così come la revoca della concessione demaniale”

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DIAMANTE (CS) – Il “Movimento popolare per il porto pubblico” di Diamante chiede la rescissione del contratto sottoscritto con il costruttore per sbloccare una situazione di stallo e degrado in cui versa da anni l’area portuale nella splendida cittadina tirrenica.

I fatti avvenuti, con il subentro di una nuova amministrazione, non hanno cambiato lo stato delle cose, – si legge nella nota del Comitato – che resta in una situazione di stallo e di degrado, con gravi ripercussioni sull’immagine del paese. Oggi più che mai bisogna essere chiari e decisi sulle azioni da portare avanti senza contraddizioni che rallenterebbero l’azione dei cittadini che vogliono davvero un porto e che lo vogliono pubblico. Il “Movimento popolare per il porto pubblico” rinnovato e determinato evidenzia come oggi la situazione porto sia identica se non peggiore dello stato precedente. Abbiamo aspettato – si legge ancora – due mesi dal 7 luglio giorno dell’elezione della nuova amministrazione comunale, due mesi nei quali abbiamo aspettato e sperato in segnali positivi sulla vicenda porto e che invece abbiamo visto essere solo palliativi per far prendere tempo al concessionario inadempiente. In questi mesi abbiamo assistito, alla finta occupazione del porto, con i sindaci del Tirreno che si sono prestati a mettersi al seguito del sindaco di Diamante, nel famoso 8 agosto; all’ultimo consiglio comunale – sottolinea il movimento – con l’inutile nascita di una nuova commissione consiliare sul porto; alla mancata bonifica dell’area ancora piena di rifiuti pericolosi, sotto un lungomare puntellato in modo precario. Tutto è come prima. Da parte di questa amministrazione – conclude la nota – niente è stato fatto per riottenere l’area portuale, perché niente può fare questa amministrazione, a meno che la concessione dell’appalto, nel quale il Comune di Diamante si autoescluse, non venga annullato da parte della Regione. Il movimento pretende la rescissione del contratto e la revoca della concessione demaniale”.

Porto di Diamante2

L’appello di Tansi “si rischia un’eterna incompiuta”

Sulla situazione del porto e il rischio di un’eterna incompiuta era intervenuto nelle scorse settimane anche Carlo Tansi “Da geologo CNR – sriveva Tansi – mi chiedo da decenni: ma perché l’unico porto naturale dell’intera costa tirrenica calabrese rischia di restare un’incompiuta? Tra tutti i paesi della Calabria Diamante è, insieme a Scilla, l’unico centro storico sul livello del mare lungo la costa tirrenica. Il porto potrebbe riqualificare uno dei siti più paradisiaci del Mediterraneo, elevare nettamente la qualità del turismo e decuplicare così l’economia non solo di Diamante ma di tutta la costa dell’alto Tirreno calabrese.  Non c’è più tempo. Da quando sono iniziati (e “finiti”) i lavori – dal 2007 – le furie del mare stanno inesorabilmente inghiottendo a brandelli il costruendo porto… Confido in un impegno concreto, in tal senso, del nuovo Sindaco. Ho preso il porto di Diamante a titolo di esempio. Ovviamente lo stesso discorso vale anche per altri porti della Calabria che versano in medesime condizioni. Valorizziamo il nostro Tesoro Calabria, non con le parole ma con i fatti. Come piace a me!”.

Porto di Diamante4

 

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