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Per Mimmo Lucano la Procura chiede nuovamente i domiciliari

Calabria

Per Mimmo Lucano la Procura chiede nuovamente i domiciliari

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“L’ex sindaco vada ai domiciliari”; al Tribunale del Riesame di Reggio Calabria si è celebrato l’appello contro l’ordinanza di custodia cautelare del 2 ottobre 2018.

 

REGGIO CALABRIA – Il gip aveva respinto la custodia cautelare per 13 dei 15 capi contestati all’allora sindaco di Riace. A distanza di quasi un anno, a processo già iniziato e con il divieto di dimora ormai caduto, i magistrati di Locri hanno chiesto che l’ex sindaco torni ai domiciliari. A ribadirlo è stato il pm Michele Permunian davanti al Tribunale del Riesame di Reggio Calabria dove si è celebrato l’appello.

L’inchiesta Xenia, lo ricordiamo, riguarda la gestione dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti e nell’ambito della stessa, Lucano lo scorso anno era prima finito ai domiciliari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per una turbativa d’asta relativa all’appalto affidato a due cooperative per la raccolta dei rifiuti. Poi le accuse più ‘pesanti’ erano state rigettate dal gip: associazione a delinquere, truffa, abuso d’ufficio e concussione. Il 16 ottobre, il Riesame aveva modificato gli arresti domiciliari nel divieto di dimora a Riace confermato dagli stessi giudici del Tribunale della Libertà e recentemente revocato tant’è che Lucano è tornato a casa.

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